Ha più nomi, noi lo chiamiamo calcio, gli inglesi football e a circa 11.778 chilometri da qui si parla, invece, di fútbol. Lì, in Argentina, i momenti che precedono le partite sono sacri e un monumento come La Bombonera rappresenta il tempio del calcio, il cuore pulsante di quello che prima di essere uno sport è uno stile di vita. Questa stessa passione la ritroviamo nel nostro calcio provinciale perché da anni ormai le rose di diverse società vantano la presenza di numerosi calciatori sudamericani. Valentin Sanchez, trequartista della Gioiese 1918, è uno dei tanti gioielli argentini che, con la sua personalità e la sua qualità tecnica, offre un valore aggiunto al calcio calabrese.
Nato e cresciuto a Rosario, Sanchez calcia il suo primo pallone a 4 anni. La sua carriera inizia nel Newell’s Boys, squadra particolarmente nota per aver fatto uscire dal suo vivaio campioni del calibro di Walter Samuel, Mauricio Pochettino e Lionel Messi, suo idolo indiscusso. Determinazione e tenacia sono alcuni dei tratti distintivi di Sanchez che continua la sua formazione nel Club Bancario per 5 anni, con in testa soltanto la voglia di inseguire il suo sogno. Il suo curriculum si arricchisce di altre esperienze, tra queste quella al club Adeo Cañada de Gomez, all’Unión de los Cardos e al San Martin de C. Pellegrini. Il 2016 è un anno importante per lui perché arriva la prima chiamata dall’Italia. Con tanta risolutezza si fa trovare pronto per iniziare la sua avventura in Sardegna, a Castelsardo, per poi proseguire in Sicilia, Basilicata e infine in Calabria, prima nel Cutro e poi nel Soriano. Nell’estate del 2020 la sua carriera si tinge di viola con il suo approdo alla Gioiese 1918.
Sanchez è riuscito a dimostrare in tempi record tutte le sue qualità e a stupire i tifosi a suon di goal e di buone prestazioni: “Sono un trequartista ma posso adattarmi anche a prima o seconda punta e anche ad esterno”. Alla ripresa della stagione 2020-21 i viola hanno ritrovato lo stesso Sanchez di un anno prima, con ancora più grinta e con la stessa voglia di fare goal e di gonfiare le reti: “questo è il mio secondo anno qui, io sto bene e con i ragazzi siamo sulla buona strada. Speriamo di continuare così.” Sul campionato di promozione il giovane argentino si pronuncia con parole positive e dimostra tutto il suo entusiasmo e la voglia di raggiungere traguardi importanti: “È un campionato tosto perché tutte le squadre sono forti, hanno giocatori ottimi e un sistema di gioco efficace. La Gioiese può, però, puntare su un grande mister e un’ottima rosa”. Nel suo periodo in maglia viola, Sanchez ha messo a segno molte reti, ma tra tutte ricorda quella realizzata contro il Filogaso: “Quella partita è finita 2-2, io ho fatto doppietta, ma ricordo particolarmente il primo dei due goal perché è nato su azione individuale. Sono partito da centrocampo trascinandomi la palla fino a segnare”.
I primi anni in Italia non sono stati facili e la sfida principale è stata adattarsi e confrontarsi con una cultura in parte diversa dalla sua. Dal punto di vista calcistico le differenze tra il calcio argentino e quello italiano, spiega Sanchez, non sono molte: “Si tratta di due sistemi di gioco abbastanza simili che differiscono solo per il maggior apporto tattico e fisico in quello italiano, mentre a livello preparativo sono abbastanza identici soprattutto per il modo di sfruttare, ad esempio, la spiaggia per allenarsi e per puntare molto su allenamenti di forza”. Sanchez è sicuramente un elemento fondamentale sempre a disposizione del suo mister e dei suoi compagni di squadra, ma oltre alla sua qualità tecnica un fattore non meno importante è rappresentato dalla sua umiltà e dalla voglia di imparare giorno dopo giorno: “C’è sempre qualcosa da migliorare, personalmente mi piacerebbe perfezionare i colpi di testa. L’obiettivo è sempre lo stesso, quello per cui sono andato via cinque anni fa dalla mia casa. Lavorare per arrivare a realizzare il mio sogno”.
Oltre all’amore per il calcio, Sanchez porta sempre con sé quello per la propria famiglia e la propria terra: “Quando sono partito non è stato facile, avevo un po’ di timore a lasciare la mia famiglia, ma loro e i miei amici mi hanno dato molta forza. Io sono argentino ma nelle mie vene scorre anche sangue italiano perché mia nonna viveva in Italia e in seguito si è trasferita in Argentina. Sono estremamente grato ai miei genitori, a mio fratello e ai miei amici che mi supportano, anche prima di ogni partita mi danno la giusta carica”.
Infine, Sanchez manda un messaggio a tutti i ragazzini che desiderano intraprendere questa carriera e inseguire lo stesso sogno, spesso frenati dalla paura di lasciare i propri affetti e amici: “Ogni giorno di lavoro è un passo in più verso la realizzazione del proprio sogno, con costanza e tenacia si può fare tutto. Chiunque può arrivare a ciò che merita e ciò a cui ambisce”.