Talento, passione e spirito di sacrificio. Sono queste le principali caratteristiche che possono racchiudere il percorso calcistico di Norberto Petronio. Cresciuto seguendo i passi del padre, anch’egli calciatore, il classe ‘91 è noto per aver fatto sempre la differenza grazie alle sue prestazioni e alle sue reti. A 15 anni gioca a Bova in Terza Categoria e successivamente indossa le maglie di squadre come Brancaleone, Palizzi, Ravagnese, Pro Pellaro e Bovese rendendosi protagonista di molte prodezze:
“Quando sono arrivato a Brancaleone si giocava in Promozione e quell’anno sono riuscito a fare bene grazie soprattutto ad una squadra fortissima. Ho messo a segno qualche rete, tra cui quella storica contro la Taurianovese in finale play off; in quell’occasione ho stoppato una palla di Malaspina, mettendola a giro sotto l’incrocio dei pali. L’anno dopo abbiamo vinto il campionato e siamo saliti in Eccellenza. Lì, ho avuto la fortuna di giocare insieme al compianto “Lupo” Ciccio Zerbi e a Gianni Galletta, due persone e attaccanti esemplari da cui ho imparato tanto.”
Tra Petronio e i colori biancoazzurri c’è un legame speciale avendo collezionato, negli anni, diverse presenze e ricordi importanti insieme alla Bovese:
“È bello far parte di questa realtà perché sono tutte persone meravigliose e sempre disponibili. Con molti dei ragazzi che fanno parte del gruppo siamo amici da una vita e abbiamo costruito un rapporto davvero speciale. Una delle partite più belle indossando questa maglia è stata sicuramente la finale play off contro la Scillese, che all’epoca era una squadra davvero molto forte. Quel giorno giocammo una partita perfetta vincendo per tre reti a zero, di cui due mie. Ricordo che tutta la gara fu accompagnata da una pioggia scrosciante e solo al fischio finale spuntò il sole”.
Un calciatore di esperienza come Petronio sa bene che questo mestiere, in particolare il ruolo di attaccante, comporta la possibilità di affrontare periodi non proprio positivi soprattutto quando a mancare sono le reti:
“In campo mi metto sempre a disposizione della squadra e dei compagni. Sicuramente dal punto di vista realizzativo per me non è un buon momento, ma fa parte del calcio e può succedere a chiunque. Appena si trova il goal ci si sblocca e poi il resto viene da sé. Ai più giovani mi sento di dire che bisogna amare e lottare per questo sport perché nel nostro piccolo è possibile guadagnarsi un posto importante facendo bene”.
Dopo il pareggio della scorsa domenica contro un’attrezzata Campese, la Bovese cercherà di conquistare i tre punti contro il Santa Cristina:
“La gara della scorsa giornata è stata particolare. Ci sono state alcune assenze, ma abbiamo potuto fare affidamento sugli under che ci danno una grossa mano. Sicuramente abbiamo sprecato qualche occasione da rete ma siamo stati anche sfortunati nel modo in cui abbiamo subito gol. Sul finale siamo riusciti a portare il punto a casa e questo è molto importante. Alla Campese vanno i nostri complimenti perché credo che non meriti il posto in classifica che attualmente occupa. La partita contro il Santa Cristina non sarà facile, ma tutte le trasferte quest’anno saranno insidiose. Noi cercheremo di dare il massimo”.
Guardando al futuro, Petronio non esclude la possibilità di vederlo ancora in campo ma in una veste diversa, ossia alla guida di una squadra. Tuttavia, prima di appendere le scarpette al chiodo il suo obiettivo è di continuare a segnare con la speranza di poter un giorno festeggiare la trecentesima rete in carriera:
“Finché avrò la passione e la voglia di allenarmi continuerò a giocare. Mi piacerebbe arrivare a quota trecento goal, ne mancano ancora circa ottanta ma la volontà è questa. Dopodiché mi interesserebbe provare a diventare allenatore, anche se sono consapevole delle difficoltà che comporta essendo un ruolo totalmente diverso dal giocatore e dovendo prendere scelte differenti.”
Le foto del match Bovese-Campese a cura di Alessio Orlando