A etichettarlo con l’appellativo “rombo di tuono” fu Gianni Brera per la potenza sprigionata dai suoi tiri e per la notevole prolificità sotto rete. Nato a Leggiuno il 7 novembre 1944 da una famiglia umile, Luigi Riva (detto Gigi) inizia a lavorare fin da giovane alla Slimpa (un’azienda che produceva ascensori il cui proprietario era il dirigente del Legnano Ernesto Fasani) senza rinunciare a quel calcio che tanto lo appassionava. Notato da alcuni dirigenti del Laveno Mombello, mentre disputava dei tornei giovanili nella sua Leggiuno, nel 1960 inizia a giocare con la compagine varesina. Ci rimane due stagioni segnando con impressionante regolarità al punto da attirare le attenzioni del Legnano. Dopo qualche sgambata con le giovanili arriva il debutto in Serie C. Era il 21 ottobre 1962, il Legnano affrontava tra le mura amiche l’Ivrea e finì 3-0 per i lilla con Riva a chiudere i conti segnando la terza rete. Terminata la stagione metterà insieme 23 presenze e 6 reti.
A essere attratto da quel giovane attaccante ancora all’ombra del grande calcio fu il Cagliari che se lo assicura versando nelle casse del Legnano 37 milioni di lire. I sardi erano in Serie B ma ci rimasero una sola stagione nella quale Riva collezionò 26 presenze e 8 reti la prima delle quali il 15 settembre 1963 nell’1-2 inferto al Prato. Approdato nella massima serie (per il Cagliari fu la prima promozione nell’Olimpo del calcio) Riva debutta il 13 settembre 1964 (Cagliari che cade 2-1 all’Olimpico contro la Roma). Due settimane dopo arriva la prima rete in Serie A nell’1-1 casalingo contro la Sampdoria. A quella prima rete ne seguiranno altre 8, una delle quali nello 0-1 inferto a Torino alla Juventus.
Al Cagliari rimarrà per tutto il resto della carriera (in totale quattordici stagioni) anche se l’ultima, coincisa con la retrocessione in Serie B dopo dodici stagioni consecutive nella massima serie, non lo vedrà mai scendere in campo. Aver scelto Cagliari lo farà entrare per sempre nella storia della compagine rossoblù che nel 1969-70 (ad allenarli era “il filosofo” Manlio Scopigno) faranno loro uno storico Scudetto (primo e fin ora unico per il Cagliari e primo per una squadra del sud…) con un Riva ispiratissimo che mettendo a segno 21 reti (apporrà la firma anche nel 2-0 inferto al Bari in un Amsicora stracolmo che il 12 aprile 1970 vedrà la matematica conquista del tricolore) si laurea capocannoniere. La stagione seguente arriva il debutto in Coppa dei Campioni. L’avventura nella massima competizione continentale durerà fino agli ottavi di finale con il Cagliari che, dopo aver eliminato il Saint Etienne (3-0 al Sant’Elia con Riva autore di una doppietta e sconfitta contenuta in terra francese), si arrenderà all’Atletico Madrid (i colchoneros si spingeranno fino alle semifinali) vittorioso 3-0 nel ritorno in terra basca dopo il 2-1 patito in Sardegna con Riva a metterci lo zampino.
Al termine dell’avventura in terra sarda (da sottolineare nella stagione 1968-69 il secondo posto alle spalle della Roma che vinse la Coppa Italia, miglior risultato di sempre per il Cagliari nella coppa nazionale) i numeri saranno notevoli (378 presenze con 208 reti). Non da meno lo saranno quelli con la nazionale italiana (si laureerà campione d’Europa nel 1968) tradotti in 42 presenze e 35 reti che, ancora oggi, ne fanno il miglior marcatore in maglia azzurra.