In merito a quanto successo ieri, in occasione della gara d’anticipo tra Paolana e StiloMonasterace, ci teniamo a precisare, per chi ancora non l’avesse capito o sta provando a travisare i fatti, che il nostro gesto è da intendere come una protesta civile nei confronti della terna arbitrale, che si è resa protagonista di una farsa, uno scempio, a cui noi abbiamo deciso di mettere fine anzitempo.
La nostra indignazione non nasce dal rigore inesistente concesso dall’arbitro Manzini, bensì dai tre cartellini rossi esibiti senza alcuna ragione e al di sopra di ogni regolamento, che hanno condizionato inevitabilmente il prosieguo della partita, nonché dei prossimi scontri diretti che ci vedranno protagonisti per l’obiettivo salvezza.
Nello specifico, al min. ‘33, durante l’azione della Paolana viziata da un evidente fallo nei confronti del nostro difensore Lagani, il capitano Andrea Coluccio anticipa l’attaccante Angotti evitando il gol, ma il direttore di gara Manzini ne decreta l’espulsione con rosso diretto per gioco pericoloso, in quanto afferma che Coluccio colpisce, anziché la palla, la testa dell’avversario. L’arbitro oltre ad inventarsi il contatto come dimostrano le immagini, scrive un nuovo articolo delle regole del gioco; mentre il regolamento prevede il cartellino giallo per gioco pericoloso e rigore, lui concede rigore e cartellino rosso. In tale occasione il secondo assistente, Sig. Montesanti, che aveva visuale favorevole sull’azione, interpellato dai nostri calciatori non si esprime e non contribuisce alla decisione arbitrale. Al contrario l’attenzione del Sig. Manzini viene richiamata dal primo assistente, Sig. Milone, per richiedere l’espulsione, concessa dal direttore di gara, del nostro calciatore Matacera, che durante la concitazione del momento avrebbe pronunciato la frase “Ma andatevene a casa” nei confronti della terna. Proprio in questo frangente il nostro vice Minici, divenuto capitano, si avvicinava all’arbitro con fare composto per chiedere spiegazioni, ma il Sig. Manzini di tutta risposta e con atteggiamento arrogante lo ammonisce.
Dopo appena 5 minuti dalla ripresa del gioco, in seguito al rigore trasformato dalla Paolana, Manzini pensa bene di mettere nuovamente mano ai cartellini per ammonire Minici e Angotti che si stavano battibeccando reciprocamente, senza neanche prima tentare un richiamo verbale nei confronti dei due giocatori e sapendo che così avrebbe decretato l’espulsione del nostro capitano, nonché la terza nel giro di cinque minuti.
A tal punto considerata la situazione surreale che si era venuta a creare, affinché non degenerasse visto il molto nervosismo in campo, a nostro avviso non si delineavano più le condizioni utili per continuare la gara. Dunque anziché soccombere alla conduzione irresponsabile del direttore di gara e dei suoi collaboratori e al fine di tutelare i nostri tesserati, abbiamo deciso di non proseguire la partita in segno di forte protesta.
Pur avendo subito parecchi torti arbitrali nel corso di questo campionato, noi non ci siamo mai lamentati perché siamo perfettamente consapevoli che nel calcio ci possano essere episodi a favore e contro. Ma È ORA DI DIRE BASTA all’atteggiamento indisponente e arrogante di alcuni direttori di gara, che anziché sentirsi parte integrante e fondamentale di un gioco, si sentono padroni incontestabili del gioco. Troppo spesso i direttori di gara sono i primi a non adottare comportamenti abilitanti al FAIR-PLAY.
In questo momento finale della stagione, riteniamo che sia necessario tutelare tutte le società che impegnano tempo, risorse economiche ed umane con lo scopo di portare avanti progetti sociali e sportivi