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S. Cristina: intervista al bomber Filippo Crucitta

2024-05-28 18:56

Angela Galluccio

CALCIO, Prima Categoria Girone D, calcio, intervista, S. Cristina, Filippo Crucitta,

S. Cristina: intervista al bomber Filippo Crucitta

Crucitta: "Credo che attaccante si nasca, devi avere un fiuto innato per il gol e non c’è cosa più bella che segnare"

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Il S. Cristina ha chiuso la stagione calcistica 23/24 con una nota positiva dopo aver raggiunto la salvezza a due giornate dalla fine. Dal reparto d’attacco a quello più arretrato, mister Pasqualino Epifanio ha potuto contare sulla forza di ogni singolo elemento e in particolare su Filippo Crucitta, miglior marcatore della compagine amaranto con 17 reti. La sua storia parte dalla strada, lì dove tutti i ragazzini appassionati di pallone si riuniscono, per poi passare alle prime esperienze di calcio giocato che lo hanno accompagnato verso un percorso condito da gol e numerose presenze tra Prima Categoria e Promozione calabrese:

 

Ho iniziato nelle scuole calcio dove ho fatto tutta la trafila delle giovanili e proprio in quegli anni ho avuto modo di conoscere e di essere allenato da Pino Tripodi, uno dei migliori in questo campo. Mi ha trasmesso tanto e la sua costante fiducia mi ha fatto capire che in questo sport non conta la categoria in cui giochi ma i rapporti umani che ti permette di creare e mantenere nel tempo. Poi, a 16 anni ho partecipato ad uno stage a Palmi organizzato dal Genoa e dalla Sampdoria e qualche mese più tardi sono stato chiamato per un provino. Dopo aver disputato un torneo sono rientrato in Calabria, da lì ho girato diversi campi tra Sant’Eufemia, Rizziconi, Rosarno, Gioia Tauro (Saint Michel, Real Gioia e Gioiese), Delianuova, Cittanova, Marina di Nicotera (con cui quell’anno, tra Campionato e Coppa, ho realizzato 27 reti), Oppido e  naturalmente Santa Cristina”.

 

Si dice che si torna sempre dove si è stati bene e questo sembra essere il caso di Crucitta che quest’anno ha ritrovato l’ambiente amaranto tra vecchie e nuove conoscenze. Uno di questi è Giovanni Aneri, esperto portiere 49enne, che senza nemmeno saltare una partita è stato uno degli uomini chiave per la salvezza finale: 

 

L’atmosfera che c’è qui a Santa Cristina è diversa dalle altre piazze. Sebbene si tratti di una piccola realtà siamo riusciti a fare una stagione al di sopra delle aspettative. Il girone d’andata sicuramente è stato un punto chiave per la salvezza perché abbiamo fatto una media di 21 punti. Il merito va senza dubbio al nostro allenatore e presidente che con risorse limitate riesce a fare grandi cose. A livello personale sicuramente avrei potuto fare meglio, ma sono soddisfatto dei miei gol. Bisogna dire che tutto il gruppo è fantastico e ho avuto due grandi compagni di reparto, Licastro e De Crea, che mi hanno supportato tanto. Poi dietro abbiamo Giovanni, calciatore e professionista straordinario il cui arrivo ha portato felicità per il fatto di avere un portiere che riesce a giocare con tanta intensità e a fare delle parate incredibili".

 

I ricordi delle vittorie in campo sono speciali, ma essere attaccante significa anche vivere di tutti quei momenti in cui la rete si gonfia: 

 

Credo che attaccante si nasca, devi avere un fiuto innato per il gol e non c’è cosa più bella che segnare. La sensazione che si prova dopo è indescrivibile; di questa stagione ricordo piacevolmente le esultanze in cui sono corso ad abbracciare i miei compagni e soprattutto il mister che in una stagione difficile ha saputo gestire tutto alla grande. Grazie al calcio ho vissuto momenti speciali. Tra questi ci sono i campionati vinti con il Santa Cristina e con il Taureana, con cui ho giocato pure una gara play off di Promozione che mi ha reso orgoglioso per l’affetto di tutti i tifosi presenti, nonostante non sia finita come desideravamo. Ho avuto modo di incontrare alcuni dei difensori più forti fra cui Pasquale Saccà, Giovanni Barillà, Giuseppe Ferraro, oltre a Max Romano (centrocampista) e Francesco Panuccio (portiere). Ricordo anche un’amichevole da ragazzino giocata contro la Palmese in cui mi sono confrontato con Peppe Perna, la cui bravura mi ha sempre impressionato”.

 

Il suo futuro è tutto da scrivere, ma traspare la voglia di continuare a mettersi in gioco e realizzare ancora qualche rete:

 

Sicuramente ci sono diversi fattori da tenere in conto come l’età e i tanti impegni, ma la volontà di giocare c’è, soprattutto se si dovesse presentare l’occasione qui a Santa Cristina”.