
Soprannominato “Johan II” per essere stato compagno di squadra di Johan Crujff con l’Ajax, col Barcellona e con la nazionale olandese, formarono una delle coppie più forti mai viste su un rettangolo verde. Una coppia che giganteggiava all’ombra di quel calcio totale che avrebbe segnato un’epoca. Capace di giostrare con rarissima maestria nella zona nevralgica del campo e non solo al punto da poter essere definito “tuttocampista”, a soli 19 anni (età che ne segnerà l’esordio in maglia orange, ci giocherà fino al mondiale argentino con un bottino di 49 presenze e 17 reti) Neeskens si aggiudica la prima Eredivise con l’Ajax aprendo il grande ciclo dei lanceri il cui apice saranno le 3 Coppe dei Campioni consecutive (due della quali battendo in finale Inter e Juventus), la Supercoppa europea e la Coppa Intercontinentale. Approdato al Barcellona (a volerlo in blaugrana fu il caro e vecchio maestro a lui legatissimo Rinus Michels) ritrova Crujff. Con gli spagnoli vincerà una Coppa del Re e una Coppa delle Coppe giocando la sua ultima partita (l’entusiasmante finale col Fortuna Dusseldorf) nel 1979. Chiuso col grande calcio si trasferisce negli Stati Uniti d’America ai New York Cosmos (vi rimarrà fino al 1984). Ritornato in Olanda approda al Groningen poi altre esperienze nelle lontane Americhe e infine in Svizzera dove ormai quarantenne chiuderà col calcio giocato ma non col calcio visto che proseguirà ritagliandosi il ruolo di allenatore (porterà il N.E.C. a qualificarsi per una coppa europea dopo una ventina d’anni di assenza) ma soprattutto di vice (dal 1996 al 2000 lo sarà di Guus Hiddink e di Frank Rijkaard nella nazionale olandese).