Il secondo (pesante) scivolone in campionato (pesante perché imbruttisce la bella Palmese paventata), 7 giorni dopo il primo campanello d’allarme figlio della debacle casalinga contro la Vigor Lamezia, pone la prima profonda riflessione alla quale urge dare immediate risposte altrimenti il distacco da chi comanda (con la Reggio Ravagnese ferma a causa del maltempo, a bearsi della vetta è la Vigor Lamezia) diventerà impresa ardua recuperarlo. Risposte che dovranno essere date da coloro che scendono in campo.
La partita contro la Paolana non è stata giocata male ma, nonostante il reparto offensivo abbia trovato l’attaccante giusto (al danese va dato ancora un po' di tempo per ambientarsi), si soffre terribilmente nell’andare in rete e se non si segna è impresa difficile anche portarsi a casa uno striminzito pareggio perché l’errore (l’ennesima rete subita da calcio d’angolo ne è la riprova) incombe sempre. Oltre agli interpreti primi (sulla carta non secondi a nessuno) chi dovrà subito darle le giuste dritte è ovviamente il taurianovese Domenico Zito (sarà una repetita iuvant ma è una regola universale e chi guida una squadra di calcio ha il pesante fardello dell’essere il primo a rispondere, nel bene e nel male, del suo andamento) approdato alle pendici del monte Sant’Elia non certo per condurre un campionato anonimo.
Domenica 27 ottobre al Giuseppe Lopresti arriverà il Reggio Ravagnese (squadra quadrata e tra le più in forma del momento) e sarà una partita molto delicata e da non fallire altrimenti (dopo i malumori di Paola) si cadrebbe nel primo vero strappo stagionale.