Un pallone, una valigia e tanti gol. È il riassunto della carriera di Hugo Christophe Bargas, talentuoso attaccante franco-argentino, in forza quest’anno al Gioiosa Ionica. Figlio d’arte, ha seguito le orme del padre Ángel, storico difensore del Chacarita Juniors e della nazionale argentina con cui ha partecipato ai Mondiali del 1974. Un’eredità straordinaria che Hugo ha coltivato con passione, rendendosi protagonista in campionati di tutto il mondo:
“Ho iniziato a giocare grazie a mio padre che mi ha trasmesso questa passione e mi ha sempre incoraggiato a mettere questo sport prima di ogni cosa. Ho avuto le mie prime esperienze di formazione all’estero, tra Francia e Belgio, avvicinandomi e abituandomi al calcio internazionale fin da piccolo. In Argentina, nella mia prima esperienza tra i professionisti con l’All Boys ho conquistando anche un campionato e questo è stato uno dei momenti più significativi della mia carriera.”
Un’altra fase importante del suo percorso si è svolta in Olanda dove con il De Graafschap vince il campionato di Eerste Divisie. Inoltre, ha la possibilità di giocare nella massima serie, l'Eredivisie, e di confrontarsi con figure importanti del calcio internazionale:
“Ho vissuto tre anni fantastici in cui ho avuto la fortuna di giocare negli stadi più belli del Paese, tra cui l’Amsterdam Arena, di fronte a più di 50.000 tifosi e di affrontare avversari del calibro di Eriksen e Luis Suárez. Allo Zwolle, alla guida della squadra, ho trovato Jaap Stam, ex difensore di squadre come Lazio e Manchester United. Il suo modo di allenare mi ha colpito molto perché mi dava consigli su come difendere la palla e lui stesso mi faceva vedere sul campo come fare le cose. Questo mi ha aiutato nella mia crescita”.
La Bolivia gli regala altrettante soddisfazioni, ma ha anche rappresentato una sfida dal punto di vista ambientale. Infatti, l’altitudine estrema delle città boliviane richiede una grande capacità di adattamento:
“Ho giocato in diverse squadre di Paesi diversi tra loro per stile di gioco, cultura e clima. Tra tutti, quelli del Centro America mi hanno messo più alla prova perché giocare lì non è facile. Il calcio non è fatto tanto di qualità, quanto di corsa; è molto fisico e il corpo risente delle condizioni atmosferiche quando devi giocare sopra i 3000 metri di altitudine.”
Il suo percorso, però, non si ferma qui: in Europa, Bargas vive anche un’esperienza in Spagna mentre in America prosegue la sua carriera in Ecuador e in El Salvador. Successivamente approda in Asia, prima in terra azera, a Baku, e poi affronta la dura realtà kuwaitiana:
“In Azerbaijan ho passato un anno e mezzo fantastico. La città è davvero splendida e la squadra mi ha fatto sentire come un calciatore di alto livello. In Kuwait, invece, l’esperienza è stata più complicata. Le temperature erano elevate per gran parte della giornata e il calcio era molto lontano dagli standard professionistici che si trovano altrove”.
Nel 2014 arriva per la prima volta in Italia, vestendo la maglia della Cremonese in Serie C. Nel calcio calabrese approda nella stagione 2020/2021 con il San Luca in Serie D. Qui lascia subito il segno con una doppietta al debutto che regala alla squadra la prima vittoria nella categoria. Successivamente, con la Palmese disputa un ottimo campionato culminato con il salto in Eccellenza ai play off. Oggi è tornato al Gioiosa Ionica:
“In Italia mi sono trovato sempre molto bene. La prima volta ero un po’ titubante all’idea di venire qui perché all’epoca giocavo nella massima serie ecuadoriana. Tuttavia, a Cremona ho trovato un livello di professionalità che mi ha stupito, con infrastrutture straordinarie e campi di allenamento degni di un club di Serie A. Inoltre, la squadra era davvero forte. Per questa nuova stagione sono ritornato qui, al Gioiosa, dopo una prima esperienza nel 2021. Come si suol dire, si torna sempre dove si è stati bene. È una società che rispetto molto ed è sempre vicina a noi calciatori, soprattutto a quelli stranieri. Ci tengo a ringraziare Rocco Logozzo, che ha sempre avuto fiducia in me e mi ha rivoluto qui.”
Attualmente i biancorossi sono secondi in classifica e puntano al massimo, avvalendosi dell’esperienza di Bargas che a 38 anni dimostra di avere ancora tanto da offrire. Con sette gol all’attivo, l’attaccante si conferma uno dei pilastri della squadra:
“Come gruppo, l’ambizione è vincere il campionato o almeno ottenere un buon piazzamento in ottica play off. L’inizio è stato difficile perché non ci conoscevamo ancora bene, ma dopo nove gare siamo diventati una delle squadre migliori. A livello personale, mi sento bene fisicamente e la mia volontà è segnare più gol possibili. Puntare al titolo di capocannoniere può essere un ulteriore obiettivo, ma la priorità resta sempre la squadra. Per quanto riguarda il mio futuro, preferisco non pensarci troppo, finché il mio fisico me lo consentirà continuerò a giocare a calcio”.