
Giochi di parole, giochi di vittorie. A Ragusa, contro il Ragusa segna Ragusa e vince la Reggina. Sembra una barzelletta, eppure è una curiosa e felicissima coincidenza per gli amaranto, capaci di dimostrarsi ancora una volta grande squadra e ottenendo la seconda vittoria consecutiva, la quinta nelle ultime sei. Espugnato finalmente un campo, quello del Ragusa, che mai aveva riservato i tre punti alla Reggina. Si risponde al Siracusa, vincente anch'esso, e si resta in scia prendendosi il secondo posto in solitaria complice la sconfitta del Sambiase.
Personalità amaranto - Ritmi decisamente bassi e soporiferi in avvio. Monotonia spezzata di prepotenza al 17' quando Barranco imbuca per Renelus in posizione insolitamente di destra. Il francese esegue un tiro potente e ben indirizzato verso il primo palo. Riesce a respingere l'attento Grasso. Tre minuti più tardi Girasole colpisce la traversa. Rimessa laterale lunghissima come fosse un cross di Cham da destra verso il centro dell'area dove il difensore centrale spizza di testa e stampa il pallone sul montante. Al 21' Giuliodori protagonista di una gran scodellata in mezzo dalla fascia destra dove Barranco in girata di nuca impegna Grasso. Impeto amaranto ancor più intenso col passare dei secondi visto che al 22' Barranco mette in porta da pochi passi. Tutto fermo, però, per fuorigioco. Aumentando sensibilmente la pressione, alzando il baricentro e recuperando palla in zona interessante prima o poi la rete si gonfia e infatti al 32' i calabresi vanno sull'1-0, riuscendo a riempire con efficacia ed in gran numero l'area di rigore. Giocata di Porcino, dialogando con Reneulus, poi palla sul secondo palo a trovare Ragusa che, inseritosi con tempi giusti, segue l'azione e la conclude esultando dopo un tocco da pochi passi. Non resta a guardare la squadra di casa che al 37' si rende pericolosa dal limite dell'area dove Corigliano tira bene in porta. Si distende con personalità Lagonigro e mette in angolo. Una sola palla gol per il Ragusa che comunque dà l'impressione di non darsi per vinta poi così facilmente, pur soffrendo la migliore attitudine mentale e tattica degli avversari ben guidati da mister Trocini.
A denti stretti - Il ritorno dagli spogliatoi vede un Ragusa che si conferma squadra da non sottovalutare. Primi minuti della ripresa di marca azzurra con due calci d'angolo ravvicinati e un possesso palla reiterato sulla trequarti avversaria. La Reggina si compatta e non si fa scalfire in difesa, azzerando le offensive siciliane e riprendendo le redini della partita, addormentando il gioco e gestendo il vantaggio. Strategia di personalità sì, ma comunque pericolosa visto lo scarto minimo. Neanche a dirlo che con il passare dei minuti la squadra di mister Erra spinge con sempre maggiore forza, schiacciando gli amaranto in zona arretrata. L'azione più interessante di marca Ragusa si verifica al 73' con Haberkon defilato sulla sinistra, capace di puntare la porta e impegnare Lagonigro sul proprio palo. Non appena la Reggina riesce a mettere nuovamente la testa a galla, dopo diversi minuti in apnea, si sfiora il raddoppio. Calcio d'angolo al 75' dove il solito Girasole colpisce di testa a botta sicura. Tiro troppo centrale però, respinto da Grasso per quella che di fatto si rivela l'ultima azione da gol della partita. Da lì in poi solo confusione, astuzia per perdere tempo e un Ragusa in possesso senza impensierire le retrovie amaranto. L'ultimo istante di gara lascia spazio alle proteste dei padroni di casa per un presunto fallo di mano in area calabrese, ma nulla di fatto per i siciliani.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Detto cosi può andare ampiamente bene per una Reggina che ha fatto la voce grossa quando c'era da spingere nel primo tempo, ma che ha sofferto un pò troppo nei secondi quarantacinque minuti. D'altronde non era facile espugnare un campo notoriamente ostico. Bisogna prendere ogni tipo di successo, che sia di misura, di rimonta, combattuto, scontato o esageratamente ricco di gol. Tutto, basta che siano tre punti alla fine. Il viaggio amaranto continua e anche la stazione Ragusa è stata salutata con il sorriso, conta questo e va bene così.
Il tabellino
Ragusa (3-5-2): Grasso; Callegari, De Santis, Scipione (71' Solmonte); Esposito, Corigliano (56’ Ejjaki), Garufi, Tagliarino, Crisci; Haberkon, Ahmetaj (56’ Picchi). A disposizione: Bonagura, Taormina, Battaglia, Bianco, Sottil, Cantone. All. Erra.
Reggina (4-3-3): Lagonigro; Giuliodori, Girasole, Adejo, Cham; Barillà (72' Urso), Laaribi, Porcino; Ragusa (68' Provazza), Barranco (81' Curiale), Renelus (77' Nodye). A disposizione: Martinez, Salandria, Capomaggio, Vesprini, Perri. All. Trocini.
Terna arbitrale | Arbitro: Lorenzo Moretti di Cesena Assistenti: Matteo Lauri di Modena, Federico Corbelli di Rimini.
Marcatori: 32' Ragusa (RE).
Note | Ammoniti: Girasole (RE), Ndoye (RE), De Santis (RA). Calci d'angolo: 4-7. Recupero: 6' st.