
Può apparire come una notizia scontata, quasi una normale conseguenza di prestazioni di alto livello. Eppure il rinnovo di Girasole con la Reggina va inteso come un segnale che va oltre. Il difensore amaranto si lega al club di Reggio fino al 30 giugno 2026, ma è la società di Ballarino e Minniti a far capire che si stanno gettando delle basi il più possibile solide anche per il prossimo futuro.
Il difensore centrale è un punto fermo dell’assetto amaranto in un reparto arretrato che funziona anche grazie all’ottimo apporto dello stesso Girasole. Marcatore importante, con ottima scelta di tempo nell’anticipo e lettura del gioco, il classe 2000 nato proprio a Reggio Calabria ha anche una vena realizzativa niente male, considerando i quattro gol fatti nelle venti partite di campionato (su 21 totali) dispute nell’attuale e sua seconda stagione consecutiva alla Reggina. Un profilo su cui puntare e che gli amaranto non si lasciano scappare.
Appartenenza al territorio, grandi doti e potenzialità fanno di Girasole un giocatore di prospettiva non da poco in ottica futuro. Quel futuro che si vuole ricostruire nel professionismo dalle parti del Granillo e dove lo stesso difensore non sfigurerebbe. Mettere le basi per la squadra che verrà, con l’ottimismo e l’ambizione di poterlo fare ad un livello superiore aiuta a far capire quanto si voglia concretizzare l’obiettivo promozione e quanto si stia cercando di strutturare con vigore e concretezza l’intera architettura amaranto.
Si parla di futuro anche in Figc, lì dove si è discusso e stabilito i criteri legati agli eventuali ripescaggi in Serie C. Se qualche squadra dovesse fallire – e francamente non lo auguriamo a nessuno – la priorità viene riservata ad un’eventuale seconda squadra e qui l’Inter con l’under 23 pronta a nascere sarebbe favorita. Subito dopo a tale ipotesi, si passerebbe ad una formazione di Serie D e in terza battuta ad una di retrocessa dalla Serie C. Insomma, nulla di nuovo ma la speranza è che la Reggina possa guardare questo discorso dall’alto di una promozione sicura. Chi vivrà vedrà, cantava il buon Rino Gaetano.