
Prova da professorone di vecchia scuola per la Reggina, che sale in cattedra e sfoggia tutti i punti di forza mettendo tutti d’accordo. Grinta, prolificità, compattezza, concretezza, voglia di ottenere il massimo da ogni pallone e forza di un gruppo che non smette mai di lottare. Una lezione da lasciare a bocca aperta gli studenti che osservano estasiati e prendono nota. Gli amaranto vincono dilagando 4-0 e non mollando di un millimetro sul difficile campo di Acireale. Brillano Barillà e Ragusa su tutti, ma a splendere ancor di più è una squadra definitivamente sbocciata.
ALLARME INFERMERIA Non è tutto oro quel che luccica, verrebbe però da sottolineare. La sinfonia amaranto, seppur con uno spartito che si porta a casa tre punti di gigantesca importanza, ha suonato sei note decisamente stonate. Giuliodori e Renelus nel primo tempo, Girasole, Cham e Grillo nella ripresa per probabili infortuni muscolari – dove il campo impresentabile ci ha messo il suo zampino - sono stati costretti ad alzare bandiera bianca. Niente problemi fisici invece per Barillà, ammonito da diffidato nel primo tempo e costretto a saltare la super sfida al Siracusa.
PERSONALITÀ Menomale per gli amaranto che la storia della partita riserva tante buone notizie e, ritornando alla metafora di prima, porta in dote tante note riprodotte con strumenti d’autore. Pronti via prova a colpire a freddo l’Acireale con Vasil vicino al vantaggio quanto il cronometro non ha nemmeno raggiunto il primo minuto di gioco. Sgroppata e cross dalla sinistra di Mokulu che trova Vasil sul secondo palo completamente smarcato. L’esterno destro calcia di poco al lato, graziando una mal piazzata Reggina. Gli amaranto rispondono facendo la voce grossa al minuto 11 con Ragusa a colpire il palo interno da dentro l’area, dopo una percussione per vie centrali di Renelus. Alla mezz’ora la partita vive il classico momento spartiacque. Prima un portiere chiama e l’altro risponde, poi il cambio del risultato. Ottima parata di Lagonigro, costretto a distendersi e a respingere un tiro di grande potenza da fuori di Iuliano. Dal limite dell’area opposto, invece, Barillà va alla conclusione di precisione verso il secondo palo. Decisiva l’opposizione in angolo di Zizzania. L’azione amaranto è il preludio del vantaggio, proprio con il capitano protagonista. Dalla bandierina Ciccio Salandria esegue un cross di gran carriera a pescare lo smarcato Barillà in area piccola. Piattone e rete gonfiata per sbloccare il risultato. Il raddoppio porta la firma di un illuminato e illuminante Nino Ragusa con un gran gol allo scoccare del 45’. L’ala destra va in velocità palla al piede, raggiunge il limite dell’area, punta e salta Rodio con una giocata ubriacante e di destro piazza sul secondo palo trovando un angolo impeccabile a battere Zizzania.
FURORE Il “capitano nervoso” si trasforma in “capitano finalizzatore” ed è una gioia per gli occhi. La rabbia per quell’ammonizione lo porta a non mollare di un centimetro nonostante il doppio vantaggio. La sua personale doppietta arriva al 75’ raccogliendo un assist al bacio del rientrate Grillo, abile a destreggiarsi in percussione sulla sinistra e a scodellare in area. Barillà si coordina e scaraventa il pallone di prepotenza verso la porta. La sfera sbatte sulla traversa interna e finisce oltre la linea. Non si ferma, non vuole minimamente farlo la Reggina che trova addirittura il 4-0 con Barranco al minuto 86’. Ancora una volta è il capitano ad essere decisivo con l’assist da dentro l’area verso l’attaccante argentino che da pochi passi non perdona e appoggia in rete. Il poker chiude definitivamente una partita a senso unico e che proietta la Reggina verso uno scontro diretto contro il Siracusa dall’alto tasso emozionale.
Il tabellino
Acireale (4-3-3): Zizzania; Nardo (84’ Chatzinikolaou), Petta, Santovito, Rodio; Iuliano (60’ Manoni), Paglia, Di Mauro (52’ Milo); Vasil (60’ Sueva), Romano (76’ De Martino), Mokulu. In panchina: Grotta, Damcevski, Marchetti, Ferrara. Allenatore: Chianese.
Reggina (4-3-3): Lagonigro; Giuliodori (35’ Vesprini), Adejo, Girasole (62’ Capomaggio), Cham (84’ Ndoye); Barillà, Salandria, Porcino; Renelus (42’ Grillo), Barranco, Ragusa (75’ De Felice). In panchina: Martinez, Urso, Dall’Oglio, Perri. Allenatore: Trocini.
Terna arbitrale | Arbitro: Alessandro Papagno di Roma 2. Assistenti: Leonardo Moroso di Sassari, Filippo Panebarca di Foggia.
Marcatori: 32’ e 75’ Barillà (R), 45’ Ragusa (R), 86’ Barranco (R).
Note | Ammoniti: Giuliodori e Barillà (R) per entrata scomposta, Barranco (R) e Paglia (A) per parapiglia. Calci d’angolo: 1-5. Recupero: 5’ pt, 4’ st.