
Una nuova settimana di allenamenti ha visto l’alba dalle parti del Sant’Agata già dalla giornata di ieri. Martedì pomeriggio la Reggina si è ritrovata al centro sportivo per la prima volta dopo la pesante sconfitta dell’ultimo turno di campionato. L’1-2 del Siracusa al Granillo pesa non poco nell’inerzia della corsa alla promozione, ma appare inutile stare a guardare quello che seppur prossimo, è sempre passato. Meglio concentrarsi sul futuro che, coniugazioni verbali a parte, si chiama Licata.
Undici finali al termine della Serie D, poi si vedrà. Questo lo spirito generale che contraddistingue gli uomini di Trocini e compagni, chiamati ad un’intera settimana di lavoro con allenamenti a porte chiuse sui manti erbosi del Sant’Agata fino a sabato 15 febbraio, giorno di vigilia della sfida esterna. La tappa domenicale di Licata vedrà uno spostamento orario. Inizialmente prevista alle 14:30, la gara si disputerà alle ore 15:00. L’appuntamento sarà propizio per rivedere in campo quel Nino Barillà che tanto è mancato – vista la squalifica – contro il Siracusa. La grinta del capitano tornerà utile in un momento in cui il morale non può essere dei migliori. Il gruppo amaranto ha comunque già dimostrato di avere una mentalità granitica e dovrà nuovamente ribadirlo adesso nel momento più difficile. Il modo più incoraggiante di affrontare le prossime sfide ci porta al buon Girasole, figlio di Reggio che ha così commentato sui social la dura sconfitta contro il Siracusa rivolgendosi ai tifosi amaranto: “Non essere riusciti a regalarvi e regalarci questa vittoria fa male, tanto, ma non è il momento di abbattersi, mancano 11 partite, 11 battaglie, 11 finali. Tutti uniti. Fino alla fine. Noi siamo Reggio!” Approccio giusto e speranza sempre viva, nonostante tutto. Il calcio ammette sempre nuovi e ambiziosi sogni, perché quindi non credere ad un’impresa?