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Iniezione di pura fiducia: la Reggina batte l’Enna e torna a tre punti dalla vetta

2025-02-23 18:49

Paolo Messina

CALCIO, Serie D, calcio, Reggina, serie d, Enna,

Iniezione di pura fiducia: la Reggina batte l’Enna e torna a tre punti dalla vetta

Nell'ultima domenica di febbraio divampa al "Granillo" la fiammella della speranza

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La fiammella della speranza doveva essere alimentata solo ed esclusivamente con i propri risultati, il resto l’avrebbe fatta la provvidenza o chiamatela come volete. Fatto sta che quella fiammella nell’ultima domenica di febbraio ha divampato creando un inebriante fumo amaranto. La Reggina ha vinto, calando un concreto e pieno tris all’Enna, mentre in contemporanea la capolista ha perso in casa dell’Acireale. Resta difficile, va ribadito, ma la distanza dalla vetta è dimezzata con tre “soli” punti da recuperare. Visto dal lato ospite, il risultato è da considerare leggermente ingiusto. Certo, la squadra siciliana è apparsa dalle polveri bagnate in attacco ma ha dimostrato di saper giocare a testa alta e con personalità anche sul doppio svantaggio. Di fronte ha trovato una corazzata che anche in giornate non proprio esaltanti, riesce ad essere compatta e cinica così da portare a casa l’intera posta in palio. Così, del resto, fanno le grandi squadre. 

 

AL PICCOLO TROTTO Quando parliamo di giornata non proprio esaltante il motivo non è tutto qui, ma poco ci manca. Inciampa proprio in avvio la Reggina, disattenta difensivamente in occasione del primo squillo ospite al 5’ con Cristiano a eludere la marcatura di Giuliodori sulla sinistra. Palla in area a rimorchio per lo smarcato Moreso che calcia male mandando alto sopra la traversa. A dirla tutta la difesa amaranto appare in affanno in più frangenti, dove gli avversari sono spesso lasciati soli nel bel mezzo dell’area di rigore e nell’uno contro uno appare troppo semplice passare sull’opposizione amaranto. Si soffre a denti stretti e si riparte in contropiede, non esattamente il canovaccio che ci si aspettava alla vigilia. L’importante, alla fine della fiera, è buttarla dentro e la Reggina non perde occasione per farlo. Proprio quando l’Enna sembra convincersi di poter colpire, graffiano i padroni di casa. É il 15’, palla a Giuliodori e rapido cross in area a trovare il colpo di testa vincente di Porcino, sbucato in mezzo a ben più alti difensori avversari. Eccolo il momento in cui la sofferenza iniziale si trasforma in ossigeno puro e vitale. Nota negativa al 28’ quando l’autore dell’assist per il gol del vantaggio è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema fisico. Non ci voleva per Giuliodori, uscito sconsolato e visibilmente arrabbiato. Qualche imperfezione di troppo sul piano tecnico e un ritmo mai realmente accelerato contribuiscono a rendere sbiadita la prestazione della Reggina che, oltre all’azione dal gol, non ha creato nulla per gran parte del primo tempo. Situazioni del genere hanno bisogno di una giocata personale, un singolo a salire in cattedra e prendersi la scena. Ruolo ben rivestito da Laaribi, capace di ricevere palla sulla trequarti e scaraventare un bolide che gonfia la rete al 42’. Tiro bello da vedere, ma non è stato sicuramente irresistibile il portiere Simeoli nel tentativo di parata. Il gol permette di mettere la partita in ghiaccio ma è significativo cosa accade proprio in quel minuto anche da altre parti. In contemporanea l’Acireale si porta sul 2-1 contro il Siracusa. Crocevia da annotarsi per il futuro, si spera. 

 

IN DISCESA Ritmi compassati anche nel secondo tempo, ma stavolta alla Reggina fa ovviamente comodo per chiare ragioni di punteggio. Al 15’ è comunque di marca amaranto la prima azione pericolosa di frazione, con Barillà a colpire di testa indisturbato in area non trovando lo specchio della porta per questioni di centimetri. Botta e risposta di fotocopia. Cicirello nel capovolgimento di fronte, da calcio d’angolo, sempre di nuca mette palla fuori di poco. Ripresa che vivrebbe di un sussulto apparentemente importante al 19’ quando in mischia nell’area dell’Enna c’è un chiaro fallo di mano da parte di un difensore siciliano, se non fosse che l’arbitro non ha nulla da ravvisare. Niente paura, ci pensa Barranco ad illuminare un secondo tempo che sembrava volersi accendere, ma la lampadina non era ben avvitata. Entrato da poco, l’attaccante argentino si dimostra rapace d’area di rigore. Bel cross di Cham al 40’ e girata di testa di Barranco a trovare la rete sul secondo palo. Finale, così, scritto nel migliore dei modi, con la Reggina a prendersi i tre punti comunque meritati. A volte si domina, a volte si soffre, a volte si è un po’ appannati. Ciò che conta è la continuità di risultati, virtù che di certo non manca agli amaranto. 

 

Il tabellino 

 

Reggina (4-3-3): Lagonigro; Giuliodori (29’ pt. Vesprini), Adejo (45’ Capomaggio), Girasole, Ndoye (6’ pt. Cham); Barillà, Laaribi, Porcino (41’ st. Dall’Oglio); Renelus, De Felice (27’ Barranco), Ragusa. In panchina: Martinez, Provazza, Grillo, Perri. All. Trocini 

 

Enna (4-3-3): Simeoli; Kalombola (39’ st. Otero), Espasa, Demoleon, D’Agata; Timmoneri (19’ st Nardella), De Souza, Moreso; Aperi (37’ st. Di Piedi), Cicirello (37’ st. Bamba), Cristiano (19’ st Rotella). In panchina: Di Franco, Scaletta, Dell’Aquila, D’Amore. All. Pagana 

 

Terna arbitrale | Arbitro: Andrea Bortolussi di Nichelino. Assistenti: Cosimo De Tommaso di Voghera, Paolo Fumagallo di Novara. Marcatori: 15’ pt. Porcino (R), 42’ pt. Laaribi (R), 41’ st. Barranco (R). 

 

Note | La Reggina, nell’intervallo, ha omaggiato il presidente della Federbasket Gianni Petrucci con una maglia amaranto a celebrare la gara tra Italia e Ungheria di pallacanestro, da disputare in serata al PalaCalafiore. Spettatori: 3.401 di cui 184 ospiti. Ammoniti: Ndoye (R) ed Espasa (E) per intervento scomposto, Laaribi (R) per fallo tattico, Lagonigro (R) per proteste. Calci d’angolo: 6-2. Recupero: 1’ pt, 4’ st. 

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