
La Reggina vince come fosse un diesel. L’importante è portare i tre punti a casa, sempre e comunque alla luce di una capolista che non molla la presa (Enna-Siracusa 0-2 in contemporanea), ma dal pomeriggio del Granillo esce fuori una vittoria di misura dopo una prestazione efficace seppur lenta a carburare. Ci pensano Barranco e Urso nella ripresa a spazzare via l’imbarazzo di una differenza tecnica evidente ma non riportata sul tabellino. Le reti, firmate entrambe da due cambi tattici da Trocini, decidono la gara contro un Akragas di fatto impotente di reagire in un qualsivoglia modo.
MARCE BASSE Fin dai primi minuti di gioco la Reggina prende palla e la tiene tra i piedi come fosse nella più sicura cassaforte mai costruita. Il dato del possesso palla non è 100-0, ma poco ci manca. Pur amministrando il gioco, davanti a degli avversari arroccati in difesa, gli amaranto non sembrano in grado di affondare il colpo. Come se si fosse alla guida di una Ferrari sempre in seconda, incapace di inserire le marce più alte e sfrecciare senza pensarci due volte. A dimostrazione ci sono combinazioni ragionate e ben eseguite a centrocampo, sia verso l’esterno destro che sul lato opposto. Prima Ragusa per De Felice al 10’, poi Grillo per lo stesso Ragusa al 23’. Due ottimi cross dopo combinazioni rapide e convincenti in mezzo al campo. Entrambe le azioni si concludono allo stesso modo: fuori dallo specchio della porta non di molto. Come a dire, l’accensione della macchina è andata, il rombo è quello dei bolidi tutti verniciati di rosso, ma poi la potenza dei cavalli non si riesce a sprigionarla con quelle marce giuste che servirebbe inserire in rapida successione. Il più pericoloso resta Ragusa che sfiora il gol a dieci minuti dalla fine del primo tempo, trovando in area piccola la deviazione in angolo di Gerlero.
BASTAVA POCO Il piede giù sulla frizione prova a mettercelo direttamente Trocini che all’intervallo aumenta il peso offensivo dei suoi, provando a salire su di marcia. Fuori un appannato Dall’Oglio per Barranco. Centrocampista in panchina e attaccante dentro, con disposizione da 4-4-2 marcatamente offensivo. Mandato in campo anche Renelus per Grillo. Due cambi che incidono in un batter d’occhio. Ma era così facile mettere la quinta? Evidentemente in argentina si guida meglio, visto che al 2’ della ripresa Barranco raccoglie un tiro di Renelus rimpallato in area piccola dalla difesa avversaria. Il nove amaranto non si fa pregare e spinge in porta. Entrambe le sostituzioni di Trocini confezionano di fatto il vantaggio. Quando si dice “la mano del mister conta”. Allenatore amaranto che, trovato l’1-0, lascia passare una ventina di minuti prima di ritornare al più prudente 4-3-3 con Urso al posto di De Felice. Non c’è da spingere oltre misura, adesso serve solo percorrere il tratto di strada rimanente a velocità di crociera, anche e soprattutto perché Lagonigro è di fatto uno spettatore non pagante visto l’inattività dell’Akragas. Renelus, però, la prende sul personale, visto che vorrebbe entrare anche lui sul tabellino dei marcatori e tiene alta la velocità. Ci prova al 30’ con percussione in area sulla destra e conclusione di pura potenza, deviata in angolo da Gerlero. Il successivo corner vede la Reggina in gol con Ndoye a risolvere una mischia. Tutto fermo, però, per fuorigioco. Il raddoppio arriva lo stesso ed è sempre un subentrato ad esultare. Se ne farà una ragione il buon Renelus, perché la rete porta la firma di Urso, capace al 36’ di scaraventare con forza e precisione un tiro da fuori area insaccatosi sul secondo palo. Una realizzazione di pregevolissima fattura per il numero 10 amaranto, che di fatto chiude nel migliore dei modi le emozioni pomeridiane in quel di Reggio Calabria.
Il tabellino
Reggina (4-3-3): Lagonigro; Vesprini, Adejo, Girasole, Ndoye; Dall’Oglio (45’ st. Barranco), Laaribi (32’ st. Forciniti), Barillà; Ragusa (39’ st. Provazza), De Felice (20’ st. Urso), Grillo (45’ st. Renelus). In panchina: Martinez, Capomaggio, Cham, Perri. All. Trocini.
Akragas (3-5-2): Gerlero; De Marino, Opreiescu, Prestigiacomo; Gningue, Di Stefano (43’ st Centorbi), Pusic, Di Modugno, Lo Curto (32’ st. Ferrigno); Sofrà, Mudrinski (41’ st Celauro). In panchina: Dregan, Artista, Mercante, Di Mora, Tedesco, Baiamonte. All. Favarin.
Terna arbitrale | Arbitro: Paolo Grieco di Ascoli Piceno. Assistenti: Francesco Foglietta di Foligno, Mario Nika di Terni. Marcatori: 2’ st. Barranco (R) , 26’ st. Urso (R).
NOTE | Spettatori: 3421 di cui nessuno nel settore ospiti. Ammoniti: Adejo (R) per intervento scorretto, Pusic (A) per entrata scomposta. Calci d’angolo: 12-0. Recupero: 2 pt’, 4’ st