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Addio a Jair, la “freccia nera” della Grande Inter

2025-04-28 09:32

Francesco Lacquaniti

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Addio a Jair, la “freccia nera” della Grande Inter

In neroazzurro è sceso in campo 260 volte segnando 69 reti

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Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola Peirò, Suarez Corso… il fenomenale 11 della Grande Inter forgiata dal mago saluta l’ottavo dei suoi intramontabili eroi; il brasiliano Jair da Costa. Nato a Osasco di San Paolo il 9 luglio 1940, in Italia (a lui era interessato anche il Milan) ci arriva nel novembre del 1962 (giocava con i brasiliani della Portuguesa) approdando all’Inter. Ala destra con spiccate doti offensive, in neroazzurro scenderà in campo 260 volte segnando 69 reti; la prima (praticamente subito) nell’1-3 in casa del Genoa nella stagione 1962-63 che vedrà l’Inter ritornare sul tetto d’Italia. 

 

Primo titolo della sua vincente carriera lungo i Navigli che negli anni a venire lo vedrà mettere insieme altri tre titoli nazionali (il penultimo, sarà quello della prima stella), due Coppe dei Campioni (la prima mettendo a referto 4 reti, la prima contro l’Everton sarà anche la prima in assoluto dell’Inter nella Nobil Europa, la seconda refertando 3 reti la più preziosa delle quali nella finale contro il Benfica battuto in una serata milanese da tregenda grazie a un suo guizzo che beffò il numero uno dei lusitani Costa Pereira) e due Coppe Intercontinentali. Carriera lungo i Navigli (interrotta nel 1967-68 quando verrà ceduto in prestito alla Roma) che si chiuderà nella stagione 1971-72. Stagione che segnerà il definitivo canto del cigno della Grande Inter battuta nella finale della Coppa dei Campioni dall’Ajax (seconda finale persa dopo quella col Celtic nel 1967) della stella Johan Cruijff. Terminata l’avventura italiana farà ritorno in Brasile giocando col Santos (si aggiudicherà il campionato paulista) per poi trasferirsi in Canada chiudendo la carriera alla soglia dei 36 anni. 

 

Oltre ai tanti titoli vinti con l’Inter e quello col Santos, Jair (pur non scendendo mai in campo) si fregiò anche del titolo mondiale col Brasile vinto in Cile nel 1962. Nazionale verdeoro con la quale (chiuso nel ruolo da Garrincha) si ritaglierà una sola presenza nella vincente amichevole contro il Galles.

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