
Una finale a distanza in una Serie D sorprendentemente avvincente anche negli ultimi 90 minuti della stagione. Reggina e Siracusa - duellanti di - lusso - si giocano, ancora una volta e per l'ultima volta quest'anno, la promozione diretta in Serie C. Un punto a separarle e una doppia sfida simile ad accomunarle. Amaranto in casa della Sancataldese, aretusei ospiti dell'Igea Virtus.
Così simili, ma anche così decisamente diversi. Reggina e Siracusa viaggiano a braccetto da tempo, staccando di gran lunga gli avversari in classifica e macinando vittorie su vittorie. Eppure quanto pesa quel punto di abissale differenza! Nulla è più lo stesso dopo quel secondo tempo del Granillo. Quando i padroni di casa venivano raggiunti e ribaltati dalla capolista. Da lì in poi, gli obiettivi – quelli sì - si sono rivelati opposti per i duellanti. II Siracusa, con il destino tra le mani, doveva solo fare il suo e così ha fatto finora. La Reggina, da beffata inseguitrice, doveva vincere e soltanto vincere per poi sperare nella provvidenza. È davvero cambiato qualcosa da quel 9 febbraio? Di fatto gli obiettivi sono gli stessi anche adesso. Piccolo dettaglio - si fa per dire - siamo all'ultima giornata di campionato. La verità, il nome della promossa in Serie C, sta proprio arrivando.
Chiunque festeggerà domenica sera, lo farà inizialmente in trasferta dato che entrambe le squadre sono ospiti e non padroni di casa. La 34esima giornata di campionato mette a confronto quattro compagini dal medesimo valore. In trasferta le favorite, coloro che oramai possiamo definire ampiamente fuori categoria. In casa, invece, due compagini libere da qualsivoglia pensiero. Già salve e totalmente prive di velleità di classificа, potranno giocare con la testa sgombra e ciò rappresenta sempre un campanello d'allarme nel mondo del calcio. Occhio favorite, che chi gioса leggero sorprende! Eppure, Reggina e Siracusa non possono impaurirsi davanti a due squadre che hanno lottato solo per non retrocede in Eccellenza. Senza colpi di scena saranno due vittorie e lì già si sa chi festeggerà.
Le combinazioni sono note a tutti, ma la Reggina dovrà pensarci poco. L'unico obiettivo, come detto, è vincere e poi sperare nella provvidenza. Se sarà destino, dall'altro campo arriverà la notizia di un pareggio o una sconfitta del Siracusa. Ma in entrambe le ipotesi servirà un successo amaranto per la promozione altrimenti sarà un nulla di fatto, tranne che nella più esaltate opzione (per i tifosi neutrali, intendiamoci). Si tratta dello scenario in cui la capolista perda e la squadra di Trocini pareggi. A quel punto non ci sarebbero distanze in classifica e, a pari punti, si giocherebbe uno spareggio in campo neutro. Sarebbe un poema epico ma, ancora una volta, meglio non sprecare troppe energie su situazioni ipotetiche. Meglio concentrarsi, invece, sul come la Reggina proverà a battere la Sancataldese, già superarata 2-0 all'andata nell'ultima partita dell'anno solare 2024. Allora bastò una doppietta dell'ispirato Toti Porcino, adesso chissà. Si ha la nella sensazione che ancora una volta sarà il centrocampo a determinare e per gli amaranto è notizia confortante la convocazione di Barillà. In forse per un ginocchio gonfio e dolorante, farà di tutto per esserci anche dal primo minuto. Non si può fare a meno del capitano, del resto. Scorrendo la lista di convocati, Trocini non ha assenti pensanti. Tutti pronti, tutti uniti con la speranza come fedele compagna di viaggio. Di seguito l'elenco completo dei convocati:
Portieri: Lagonigro, Lazar, Martinez;
Difensori: Adejo, Cham, Girasole, Giuliodori, Ingegneri, Vesprini;
Centrocampisti: Barillà, Dall'Oglio, Forciniti, Laaribi, Porcino, Ndoye, Urso;
Attaccanti: Barrancо, Curiale, De Felice, Grillo, Perri, Ragusa, Renelus.