
Ieri è stato il giorno della festa per la Virtus Rosarno. Un pareggio a reti bianche nello scenario prestigioso dello stadio “Oreste Granillo” di Reggio Calabria è bastato alla squadra pianigiana per centrare l’obiettivo tanto atteso: la vittoria del campionato di Promozione e il conseguente salto di categoria in Eccellenza. Un successo meritato, frutto di una stagione lunga, intensa e non priva di ostacoli.
Con 60 punti in classifica e una media esatta di 2 punti a partita, la Virtus ha chiuso al primo posto davanti allo StiloMonasterace, staccato di una sola lunghezza. È il coronamento di un cammino memorabile, che ha visto gli amaranto imporsi non solo per qualità, ma anche per tenacia e spirito di gruppo. La stagione, cominciata sotto la guida di Francesco Ferraro, ha vissuto un momento di svolta già dopo poche settimane: le dimissioni dell’allenatore, arrivate dopo cinque giornate segnate da risultati altalenanti, hanno lasciato spazio all’arrivo in panchina di Maurizio Panarello. Scelta rivelatasi determinante: Panarello ha saputo rimettere la squadra in carreggiata e guidarla fino al traguardo con grande lucidità e personalità. Ma i cambiamenti non si sono fermati in panchina. A dicembre, il passaggio di testimone alla presidenza tra Francesco Primerano (ora presidente onorario) e Antonella Naso ha segnato un nuovo corso anche a livello societario. E anche il direttore sportivo Mimmo Varrà, seppur uscito di scena a febbraio, ha lasciato un segno profondo: molti dei protagonisti della promozione portano la sua firma.
La giornata di ieri resterà impressa nella memoria di tutti i tifosi rosarnesi. Al triplice fischio dell’arbitro, è esplosa la gioia: giocatori e staff sotto la Curva Ospiti del Granillo, gremita da centinaia di sostenitori arrivati da Rosarno, per un’esultanza che sa di liberazione e orgoglio. In serata, la festa si è spostata a casa, in una Piazza Duomo trasformata in un mare amaranto, tra cori, bandiere e tanta emozione. La Virtus Rosarno vola in Eccellenza, e lo fa con la consapevolezza di aver scritto una pagina indimenticabile della propria storia calcistica.