
Una potrà continuare a sperare più o meno concretamente, l’altra dovrà pensare alla prossima Serie D. Tutto o niente, è arrivata la finale. Oggi pomeriggio alle 16:00 lo stadio Oreste Granillo aprirà i propri cancelli – anche ai tifosi – e si vivranno 90 o 120 minuti di puro calcio, con l’obiettivo di vincere i playoff ed entrare nella graduatoria per il ripescaggio in Serie C. Due strade, due vie, un solo possibile vincitore. Reggina o Scafatese. Chi avrà la meglio?
AVVICINAMENTO CRITICO La settimana dalle parti di Reggio è stata di una difficoltà inaspettata e impronosticabile. Non per qualche allenamento andato male o degli infortuni di troppo, ma per un extra campo che stava per segnare negativamente proprio il campo. La ben nota decisione del giudice sportivo di infliggere una giornata di porte chiuse alla società amaranto è stata poi ribaltata o – se vogliamo – posticipata con un carico maggiore. Modi di gestire il tifo e cambio di decisione federale sono tematiche già affrontare in altre pagine del nostro giornale. É chiaro, però, come la vicenda abbia lasciato degli strascichi tra i ragazzi che già hanno il loro carico da dover affrontare, ovvero quella pressione di indossare la maglia di una nobile decaduta impaziente di ritornare nel professionismo. Servono nervi saldi e testa libera, come del resto Barillà e compagni hanno già dimostrato di avere. Dovranno solo ripetersi e lo potranno fare con il sostegno del proprio pubblico. Tutto è bene quel che finisce bene, si può chiudere così. Alla squalifica del campo sarà giusto pensarci nella prossima stagione.
SCAFATESE OSSO DURO Si è parlato tanto delle porte chiuse, dei possibili giochi di ripescaggio e – senza dimenticare – della polemica post Vibonese, ma nella settimana di avvicinamento alla finale playoff poco è stato detto sull’avversario che la Reggina dovrà affrontare. Certo, il fattore casa può aiutare, così come la consapevolezza che un pareggio dopo gli eventuali tempi supplementari si trasformerebbe in vittoria. Come ignorare, però, la forza di una squadra capace di finire il campionato al terzo posto (seppur a meno undici dalla formazione di Trocini) e in grado – soprattutto – di non perdere mai contro gli amaranto? Una vittoria all’andata proprio al Granillo per 0-1 e il nefasto pareggio del ritorno. E che pareggio! In quel di Scafati con i sogni di gloria reggini stampati lì si quella traversa dagli undici metri di Nino Barillà. Forse non è una casualità che la finale sia proprio contro la Scafatese. Eccola la migliore occasione possibile per riscattare un passo falso che a detta di molti e a ben vedere è costato carissimo – forse più delle sconfitte contro il Siracusa – nella volata verso il primo posto e la promozione diretta. Attenzione all’avversario, dunque, ma voglia matta di rendere concreta una supremazia tecnica che oggettivamente c’è.
NIENTE PAROLE La vigilia di Reggina-Scafatese non ha registrato dichiarazioni da parte di tesserati amaranto. La consueta conferenza stampa – svolta spesso all’anti-vigilia durante la stagione – non è stata organizzata comprensibilmente a causa del polverone alzato dalle porte prima chiuse e poi aperte. Meglio compattarsi nel silenzio per lasciar parlare solo il campo. La linea di Trocini sembra essere proprio questa. L’allenatore amaranto, oltre a caricare al massimo i suoi nell’intensa settimana di allenamento, ha da poco diramato la lista di convocati. Per quella che comunque sarà l’ultima partita della stagione, il tecnico cosentino ha scelto di chiamare a raccolta tutto il gruppo, eccezionalmente fatta per il lungidirigente Salandria operato in settimana e Dall'Oglio. Di seguito la lista completa:
Portieri: Lagonigro, Lazar, Martinez;
Difensori: Adejo, Capomaggio, Cham, Girasole, Giuliodori, Ingegneri, Vesprini,
Centrocampisti: Barillà, Forciniti, Laaribi, Ndoye, Porcino, Urso;
Attaccanti: Barranco, Curiale, De Felice, Grillo, Perri, Provazza, Ragusa, Renelus.