
REGGIO CALABRIA – E’ veramente crisi profonda in Serie C. La stagione 2024-2025 ha visto l’esclusione di club storici come Taranto e Turris a causa di gravi inadempienze finanziarie e amministrative. Il Taranto, dopo una penalizzazione di 19 punti, è stato escluso dal campionato per violazioni amministrative . La Turris ha subito un’esclusione simile per mancato rispetto delle scadenze fiscali e contributive,
A loro si aggiunge il profondo rosso del Messina, retrocesso in Serie D, club sul quale aleggia adesso anche lo spetto del fallimento (si parla di due milioni di debiti), chiesto dalla Procura che indaga sul passaggio del club da Sciotto al fondo lussemburghese AAD Invest Group il 2 gennaio 2025.
Altri club come Foggia, Lucchese e Triestina sono stati deferiti al Tribunale Federale per mancato pagamento di stipendi e contributi, con il Foggia posto sotto amministrazione controllata. A rischio anche la Casertana. Anche il Cosenza, neo retrocesso dalla Serie B, presenta incertezze sulla capacità di adempiere agli obblighi richiesti.
Secondo una stima basata sulle attuali condizioni finanziarie e sugli adempimenti richiesti, almeno 6-8 squadre rischiano seriamente di non iscriversi al prossimo campionato.
Un sistema al collasso
Secondo un’inchiesta della Gazzetta dello Sport, la Serie C ha registrato una perdita aggregata di 140 milioni di euro nella stagione 2023-2024, evidenziando una crisi strutturale che colpisce soprattutto i club senza solide proprietà o strategie di contenimento dei costi.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha promesso una riforma del campionato, ipotizzando una riduzione delle squadre da 60 a 40 per aumentare la competitività e ridurre i costi di gestione.
Ripescaggi dalla Serie D: la graduatoria
In vista della stagione 2025-2026, la FIGC ha stilato una graduatoria per i ripescaggi dalla Serie D alla Serie C, basata su criteri come la media punti stagionale, il percorso nei playoff e eventuali bonus per la vittoria della Coppa Italia di Serie D. Le prime 15 posizioni sono occupate da:
Ravenna – 2,676
Reggina – 2,406
Nocerina – 2,059
Scafatese – 2,031
Novaromentin – 1,972
Treviso – 1,947
Lentigione – 1,912
Gelbison – 1,882
Tau Altopascio – 1,853
Palazzolo – 1,842
Martina – 1,824
Desenzano – 1,816
Vado – 1,806
Pistoiese – 1,794
Vibonese – 1,794
Per essere ripescate, le società devono anche versare un contributo a fondo perduto di 300.000 euro, oltre la fideiussione di settecentomila euro (per un totale di un milione), mica bruscolini, e rispettare tutti gli stringenti requisiti infrastrutturali e finanziari richiesti. Requisiti che una società come la Vibonese possiede, pur non avendo una posizione utile per il ripescaggio (è solo 15a con zero possibilità).