
La quinta sconfitta stagionale contro l’Ardore (pesante più che mai in ottica secondo posto…) ha parecchio infastidito il patron della Palmese Francesco Sergi tanto da indurlo a congelare (partendo dall’allenatore) i rimborsi spesa pertanto (come da lui stesso riferito) “da oggi (ripresa degli allenamenti) chi si adegua va avanti chi non lo fa può salutare”. Se sia la giusta chiave di volta lo dirà l’ultimissimo scorcio di stagione ma una cosa è, però, certa, da domenica (si giocherà in casa contro l’Archi) e nelle ultime tre giornate tutti (l’allenatore per primo) non avranno più alibi e saranno chiamati a tirare fuori tutto quello che fino a oggi ne ha rallentato l’incedere in primis la cattiveria agonistica; vera spada di Damocle di una squadra costruita per dare molto di più rispetto a quanto fatto fin ora. Per poterci riuscire ci si dovrà superare soprattutto lontano da Palmi (Vigor Lamezia e San Giorgio non concederanno nulla) altrimenti il secondo posto (momentaneamente perso in favore del San Giorgio ma con margini di recupero) sarà solo utopia. E non arrivare secondi (per l’innegabile vantaggio che ne conseguirebbe nei play off) creerebbe parecchi problemi fermo restando che sarà l’eventuale spareggio (sperando che dalla Serie D non retrocedano due calabresi, una, il Cittanova, è a serio rischio con la possibilità nel caso ne retrocedano due che ci possa essere un altro posto che si libererebbe se dovesse essere promossa la vincitrice dei play off dell’Eccellenza) l’ultimo step verso l’Eccellenza.
Come si può facilmente notare il percorso per risalire di categoria si presenta molto arduo e purtroppo dipenderà da fattori terzi per colpa di una condotta stagionale segnata da pause incomprensibili soprattutto in trasferta dove, dopo aver toccato il punto più basso contro Bivongi Pazzano e Africo, il rendimento è stato nettamente insufficiente.