La Cremonese e quel feeling con la massima serie mai perso

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Al termine del campionato di Serie B 2021-22 a venire promosse in Serie A sono state: Lecce, Cremonese e Monza (dopo la coda dei play off) con la Cremonese che ha fatto ritorno in Serie A dopo 26 anni dall’ultima apparizione.

Ripercorrendo la storia del club grigiorosso (anche se agli inizi i colori sociali erano il bianco e il lilla), nato il 24 marzo 1903 grazie a un gruppo di amici ritrovatisi presso la trattoria “la Varesina” di Cremona, la massima serie la Cremonese l’ha centrata per la prima volta in assoluto al termine della stagione 1913-14. In panca e in campo (all’epoca il doppio ruolo di allenatore/calciatore era quasi una consuetudine) vi era Giovanni Gandelli e, grazie al primo posto nel campionato di Promozione Lombardia (torneo che li vide mettere insieme 11 vittorie e 3 sconfitte), arrivò il salto nell’Olimpo del calcio. Nella massima serie i grigiorossi (eccezion fatta per il fermo dovuto allo scoppio della Grande Guerra) ci rimasero fino all’avvento del girone unico di Serie A (nel girone B del campionato di Prima Divisione 1925-26 centreranno il miglior piazzamento di sempre, il secondo posto) che, nonostante l’avvicendamento di due allenatori (Bela Ludwing e Secondo Talamazzini), li vedrà retrocedere in Serie B mettendo insieme 16 punti appena anche se riusciranno a bloccare sullo 0-0 al Giovanni Zini la Juventus e i futuri campioni d’Italia dell’Ambrosiana. Per rivedere la Serie A (escludendo la partecipazione al Campionato Alta Italia 1944 che vedrà laurearsi campioni d’Italia i V.V. di La Spezia) la Cremonese dovrà attendere 54 anni e a riportarla nella massima serie (la stagione precedente nello spareggio promozione con: Catania, Cremonese e Como abdicò in favore degli etnei) sarà l’allenatore Emiliano Mondonico nell’epopea di Domenico Luzzara. La seconda partecipazione alla Serie A non ebbe molta gloria e, come successe 54 anni prima, retrocesse totalizzando pochi punti. Il feeling con la Serie A si ripresenta con altre tre promozioni (una, dopo aver perso un altro spareggio promozione, battendo la Reggina dopo i calci di rigore nello spareggio promozione giocatosi all’Adriatico di Pescara il 25 giugno 1989) l’ultima delle quali nel 1992-93 (stagione dove si aggiudicherà la Coppa Anglo-Italiana battendo nella finale londinese di Wembley il Derby County) la vedrà rimanerci per tre stagioni consecutive ottenendo come miglior piazzamento il decimo posto. Ad allenare i grigiorossi, che avevano ancora nel presidente Domenico Luzzara l’autentico faro, era Luigi Simoni, al suo secondo anno sulla panca della Cremonese, e quella storica stagione dopo l’1-0 patito al Delle Alpi di Torino contro la Juventus (rete di Moller all’avvio) le avrebbe dato la prima delle tante giornate di gloria sette giorni dopo grazie al 2-0 inflitto al Napoli con una rete per tempo di Tentoni. Attaccante riminese, definito da Simoni “il più forte centravanti d’Italia se si gioca in contropiede”, che con un bottino di 16 reti realizzate nella stagione precedente aveva trascinato i grigiorossi in Serie A mantenendo una buona media realizzativa anche nella massima serie dove di reti (fino alla stagione che ne decreterà la retrocessione in Serie B e il suo addio) ne realizzerà 27. L’arrivederci della Cremonese a quella Serie A ritrovata 26 anni dopo e dopo tante fatiche (all’inizio del nuovo millennio toccò la Serie C2) si consumò il 12 maggio 1996 allo stadio Giuseppe Meazza di Milano dove, dopo un primo tempo equilibrato, finì con un roboante 7-1 per i rossoneri già campioni d’Italia da qualche giornata.