La dinastia dei fratelli Cevenini

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Aldo, Mario, Luigi, Cesare  e Carlo Ceveninio per meglio dire Cevenini I, II, III, IV e V, nati tra il 1889 e il 1901, erano cinque fratelli, tutti calciatori, che, nei primi decenni del XX secolo, correvano dietro a un pallone animati da una smisurata passione per il gioco del calcio. Nel loro girovagare, con Aldo e Luigi che riuscirono a giungere anche in nazionale, mettendo insieme 40 presenze e 11 reti, le sole squadre che l’ebbero tutti e cinque furono l’Inter e il Milan. L’unico che “tradì” non poteva che essere il più forte l’artista per eccellenza, Luigi, detto “zizì” per la sua loquacità, che, cedendo il passo al nuovo astro nascente del calcio italiano Giuseppe Meazza, vestì la casacca della Juventus sul finire della seconda metà degli anni venti, anche se fu con l’Inter che si distinse maggiormente segnando reti a grappoli (addirittura 7 nel 16-0 rifilato al Vicenza il 10 gennaio 1915… miglior punteggio di sempre nella massima serie italiana condiviso col Genoa), vincendo un campionato all’indomani della Grande Guerra e realizzando nel 1913-14 (l’anno del Casale scudettato) ben 37 reti in una sola stagione… un record che nessuno ha mai più battuto. Ritrovatisi tutti insieme, alla corte dell’Inter, stabilirono un primato (bissato altre due volte nel corso della stessa stagione) unico nel suo genere. La prima della serie accadde il 26 dicembre 1920 quando, tutti e cinque contemporaneamente, scesero in campo nella partita, valevole per il girone finale regionale del campionato di Prima Categoria 1920-21, tra l’Inter, fresca campione d’Italia, e l’U.S. Milanese.

Campelli, Mario Cevenini, Beltrame, Da Sacco, Luigi Cevenini, Aldo Cevenini, Martinella, Aebi, Agradi, Cesare Cevenini, Carlo Cevenini. Recitava così l’undici dell’Inter che, nel giorno di santo Stefano, si sarebbe imposto 2-1 contro la terza squadra di Milano e, nemmeno a dirlo, a segnare le due reti, che le diedero il successo, furono proprio Luigi, su calcio di rigore, e Carlo, il cui tiro al volo non lasciò scampo all’estremo guardiano ospite Cameroni. Un’autorete di Campelli, nell’ultimo quarto di gara, avrebbe, poi, sancito il 2-1 finale.

Sono trascorsi quasi ottant’anni da quando l’ultimo della dinastia dei Cevenini, Luigi, ha appeso le scarpe al chiodo ma il ricordo di questi cinque fratelli, che segnarono un’epoca, non tramonterà mai.