Porto, sorto nel 1893 scrisse a Vienna il suo capolavoro

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Lino Moreira, João de Brito, Alexandre Cal, Balbino da Silva, João Nunes, Júlio Cardoso, Artur Augusto, Tavares Bastos, José Mota, Floriano Pereira, Velez Carneiro. Recitava così l’undici del Porto che nel lontano 18 giugno 1922 battendo nella terza e decisiva finale lo Sporting Lisbona (3-1 dopo i tempi supplementari) si sarebbe aggiudicato il primo degli 83 allori di cui oggi si fregia, il Campeonato de Portugal (alloro che avrebbe fatto suo altre tre volte). Seconda squadra più titolata del Portogallo (primo è il Benfica) il Porto nacque il 28 settembre 1893 grazie al commerciante di vini António Nicolau d’Almeida appassionatosi del football durante un viaggio d’affari in Inghilterra. Trascorso qualche anno (su insistenza della moglie Hilda Ramsay che non nutriva grande passione per il football) abbandonò il Porto che per poter risorgere dovette attendere il 1906 quando a prendersene carica fu un suo amico, José Monteiro da Costa. Come primo allenatore fu ingaggiato l’italiano (ex Milan) Catullo Gadda poi fu il turno del francese Adolphe Cassaigne rimasto in panca fino al 1922. I 7 allori che hanno consentito al Porto di mettersi in mostra in campo internazionale giunsero molti decenni dopo. Il primo (un autentico capolavoro) fu conquistato il 27 maggio 1987 al Prater di Vienna quando l’undici di Artur Jorge, sotto di una rete contro il favoritissimo Bayern Monaco, ribaltando l’esito dell’incontro tra i minuti 80 e 83 (rete del provvisorio vantaggio dei bavaresi di Kogl) con l’interista mancato Madjer (fenomenale colpo di tacco che gli valse l’appellativo di tacco di Hallah) e con l’ex interista Juary si sarebbe aggiudicato la Coppa dei Campioni.