Racconti mondiali, “Il Miracolo di Belo Horizonte”

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Il mondiale qatariota sta riservando parecchie sorprese (due su tutte le incredibili cadute di Argentina e Germania contro Arabia Saudita e Giappone…) ma una sorpresa di gran lunga più incredibile si scrisse durante il mondiale brasiliano del 1950 (vinto dall’Uruguay) che segnò l’esordio dell’Inghilterra. Nazionale inglese qualificatasi dopo aver centrato il successo numero 29 al prestigioso Torneo Interbritanico (che per l’occasione fece da trampolino di lancio alla massima rassegna continentale per nazioni) aggiudicandosi le sfide contro: Galles, Irlanda (battuta con un sonoro 9-2) e Scozia. Oltre all’Inghilterra (giunta prima) a qualificarsi fu anche la Scozia.

Tra le squadre presenti al mondiale la più debole, nonostante lo storico terzo posto centrato nella primissima edizione e nonostante su quattro edizioni era alla sua terza partecipazione, non poteva che essere la nazionale degli Stati Uniti guidata dallo scozzese Bill Jeffrey. La rassegna prese il via il 24 giugno ma il giorno che passerà alla storia come “Il Miracolo di Belo Horizonte” sarà il 29 dello stesso mese quando allo stadio Raimundo Sampaio di Belo Horizonte scesero in campo la nazionale inglese (reduce dalla vittoria contro il Cile) e quella statunitense (reduce dalla sconfitta contro la Spagna) i cui calciatori erano praticamente dei dilettanti.

Per quasi tutto il primo tempo fu l’Inghilterra ad avere in mano il pallino del gioco ma la porta dell’insuperabile portiere del St. Louis Borghi (ex calciatore di baseball che scelse di fare il portiere perché con i piedi non ci sapeva proprio fare) rimase inviolata. Giunti al minuto 38 ecco il clamoroso colpo di scena. Zuccata dell’attaccante haitiano Gaetjens (studente universitario alla Columbia University), pallone alle spalle di Williams e Stati Uniti che si portano clamorosamente in vantaggio. La ripresa, nonostante gli attacchi dell’Inghilterra che reclamarono un calcio di rigore e un salvataggio di Borghi oltre la linea di porta (non secondo l’arbitro), non cambiò le sorti dell’incontro e al triplice fischio finale del romano Generoso Dattilo la gioia degli statunitensi (celebrati dal pubblico che invase il terreno di gioco portando in trionfo i suoi eroi) fu indescrivibile (Geoffry Dauglas ne scrisse un romanzo che ispirò il film in campo per la vittoria). Quell’incredibile vittoria, pur rimanendo un lampo nel buio (a qualificarsi sarebbe poi stata la Spagna), fece conoscere al mondo intero quegli atleti sconosciuti il cui ultimo interprete (il difensore Walter Bahr) se n’è andato il 18 giugno 2018 all’età di 91 anni.

Per i maestri inglesi la sfida “mondiale” al cospetto degli Stati Uniti continua ancora a essere stregata visto che sessant’anni dopo (Sudafrica 2010) finì sull’1-1 e ancora in parità (0-0) è finita la sfida di Qatar 2022.