Juventus, col Benfica mai un sorriso nella Nobil Europa

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La storia di Juventus e Benfica (le squadre più titolate in Italia e Portogallo) nella Nobil Europa è segnata da due successi a testa. Successi che, però, in particolare per i lusitani, si perdono nella notte dei tempi visto che l’ultimo squillo del Benfica è datato 2 maggio 1962 mentre l’ultimo squillo della Juventus è datato 26 maggio 1996.

Rimanendo in ambito Nobil Europa tra le due squadre c’è, però, un dato statistico che non ha mai sorriso alla Juventus visto che su tre precedenti a spuntarla sono stati sempre i portoghesi. La sconfitta in terra piemontese nella seconda giornata del gruppo H della fase a gironi (1-2 in rimonta con un calcio di rigore dell’ex interista Joao Mario e con il brasiliano David Neres, che si ispira a Zinedine Zidane, a firmare l’incredibile sorpasso dopo il provvisorio 1-0 di Milik) ha, infatti, altri due precedenti negativi risalenti alle semifinali della Coppa dei Campioni 1967-68 dove, dopo il 2-0 colto nella gara d’andata in casa dall’undici di Fernando Cabrita (reti nella ripresa di Torres ed Eusebio), per i bianconeri del paraguaiano Heriberto Herrera, assertore del cosiddetto “movimiento” (meglio conosciuto come calcio totale che ebbe nell’inglese Jack Reynolds il suo mentore), nella gara di ritorno al Comunale di Torino la rete di Eusebio nella ripresa spense ogni velleità di rimonta e per il Benfica si spalancarono, così, le porte della quinta finale della sua storia. Finale che, dopo i successi contro Barcellona e Real Madrid, seguiti dalle sconfitte contro Milan e Inter, l’avrebbe vista soccombere per la terza volta consecutiva contro il Manchester United del fuoriclasse nordirlandese George Best. La Juventus la prima finale l’avrebbe, invece, giocata il 30 maggio 1973 a Belgrado ma una zuccata di Rep dopo pochi giri di lancette consegnò la Coppa dei Campioni all’Ajax.