Cosenza-Reggina 2-1 | Le pagelle amaranto

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Il derby della Calabria è del Cosenza. I Lupi della Sila ribaltano l’iniziale vantaggio della Reggina firmato Gori e lo fanno in due minuti tra il 90’ e il 92’. La doppietta di Nasti fa esplodere di gioia i rossoblu, lasciando impietriti gli amaranto che di colpe ne hanno non poche. 19 punti di differenza in classifica, eppure a prevalere meritatamente è stata la squadra ultima in griglia prima di oggi. Inzaghi, uscito con le ossa rotte per approccio e mentalità dimostrata con i cambi, avrà molto su cui riflettere.

Le pagelle

Colombi 6.5: Qualche intervento di giustezza nel primo tempo, ma è nella ripresa a superarsi con una parata decisiva nell’unica azione pericolosa del Cosenza. Peccato il finale, dove lui non ha colpe. Fa quel che può.

Pierozzi 6: Inizialmente ha un cliente scomodo in fascia come Aldo Florenzi, ma lo argina con personalità. Bene, in generale, su ogni marcatura. Ha modo di rendersi pericoloso anche in avanti nel secondo tempo con alcuni cross bene accetti. Non è lui il colpevole nei gol subiti. Unica sbavatura il troppo nervosismo sul finale, ma non è l’unico. Testa alta.

Cionek 4.5: I due gol subiti sono nati, principalmente, da due suoi errori in marcatura e per un difensore esperto come lui le perplessità non sono poche. Lascia troppa libertà a Delic sul primo gol subito, non si oppone come dovrebbe sulla girata di Nasti nella seconda rete. Ago della bilancia, verso il fondo.

Terranova 5: Contribuisce a mantenere compatta la linea difensiva nel primo tempo. Cade con tutta la difesa nel finale, quando soprattutto nel primo gol di Nasti potrebbe chiudere prima sul colpo di testa dell’attaccante. Tardivo.

Liotti 5.5: Un fastidio alle lenti a contatto lo penalizza, certo, ma la sua fascia nel primo tempo sembra l’autostrada all’ora di punta. Lui difende come può e non sfigura. Diligente. Dal 81’ Bouah sv.

Fabbian 5: Non riesce a concretizzare i suoi classici inserimenti in area, ma non è nemmeno nel vivo del giro palla. Appare per lo più nervoso per gran parte della ripresa. Fuori dai radar.

Majer 5.5: Qualche difficoltà a contenere le folate cosentine nel primo tempo, dove in mischia dal centro arrivano in molti e farsi trovare pronti in mediana non è semplice. Nella ripresa cambia ruolo e da mezzala sembra trovarsi meglio, con i limiti di una squadra che coralmente non ha avuto idee di gioco. Intercambiabile.

Hernani 5: Imprecisione nei passaggi, ma comunque dinamismo nel cercare la giocata a districarsi tra le strette linee difensive del Cosenza. Macchia inesorabilmente la sua serata con un eccessivo nervosismo sul finire di primo tempo, che induce Inzaghi a sostituirlo. Leggerezza evitata. Dal 46’ Crisetig 5.5: Ci mette tre minuti per prendersi l’ammonizione. Non sarà un record, però meno irruenza sarebbe gradita. È comunque presente ed efficace in fase d’impostazione. Al servizio della squadra.

Canotto 5: Tenta, anzi, ipotizza qualche incursione dalla destra, ma sbatte sul muro cosentino. La sua partita è tutta un vorrei ma non posso. Dal 60’ Rivas sv.

Gori 7: Ai suoi serve la giocata di un singolo per sbloccarsi ed è lui a prendersi la scena, prima dell’epilogo ovviamente. Gran botta da fuori area a realizzare dal nulla il più classico dei gol dell’ex. Era 4 mesi che non segnava. Evidentemente aspettava il derby. Uomo della provvidenza…mancato. Dal 60’ Strelec 6: Si smarca sempre bene in area, avendo anche la possibilità di calciare tutto solo un rigore in movimento. Peccato che il tiro fosse troppo centrale, ma il ragazzo c’è.

Cicerelli 5: Penalizzato dal gioco dei suoi, più indirizzato sulla fascia opposta alla sua competenza. Fatica così a farsi largo ed entrare nella storia della partita. Comparsa. Dal 73’ Camporese sv.

All. Inzaghi 4: Il Cosenza non gli concede spazi soprattutto sulle fasce e gioca a testa alta, proponendosi con concretezza in avanti. Lui risponde con una squadra contratta e con poche idee di gioco. Approccio che costringe gli amaranto a difendersi in affanno. Pensa di salvarsi con la giocata personale di Gori, ma è pura illusione. Un gol che viene difeso nella ripresa, dimostrando una mentalità perdente. Passa a cinque in dietro ed effettua cambi prettamente difensivi, dando alla squadra chiari segnali di doversi accontentare dell’1-0. Così si perdono le partite. Il ribaltone rossoblu non è un caso. Il mister amaranto ha scoperto il fianco dei suoi, aprendo la strada suo malgrado alla sconfitta. Involuzione totale.

 Il tabellino

Cosenza (4-3-2-1): Micai; Rispoli, Meroni, Vaisanen, D’Orazio; Brescianini, Voca (61’ Calò), Florenzi (70’ D’Urso); Marras, Cortinovis (81’ Delic); Zilli (70’ Nasti). In panchina: Marson, Rigione, Kornvig, Salihamidzic, Agostinelli, Venturi, Martino, La Vardera. Allenatore: William Viali.

Reggina (4-3-3): Colombi; Pierozzi, Cionek, Terranova, Liotti (81’ Bouah); Fabbian, Majer, Hernani (46’ Crisetig); Canotto (60’ Rivas), Gori (60’ Strelec), Cicerelli (73’ Camporese). In panchina: Contini, Lagonigro, Loiacono, Bondo, Lombardi, Galabinov, Ménez. Allenatore: Filippo Inzaghi.

Arbitro: Daniele Doveri di Roma 1. Assistenti: Daniele Bindoni di Venezia e Davide Imperiale di Genova. QUarto ufficiale: Mattia Pascarella di Nocera Inferiore. Var: Eugenio Abbattista di Molfetta. A-Var: Simone Sozza di Seregno.

Marcatori: 44’ Gori (R), 90’ e 92’ Nasti (C).

Note – Rispettato un minuto di silenzio in memoria della strage migranti di Steccato di Cutro, per la quale le due squadre indossano anche il lutto al braccio. Ammoniti: Cortinovis (C), Gori (R), Crisetig (R), Menez (R), Meroni (C), Calò (C), Marras (C). Calci d’angolo: 7-1. Recupero: 1’ pt, 5’ st.