Scorrendo l’albo d’oro del massimo campionato di calcio italiano non può passare inosservato il fatto che su 121 edizioni disputate le squadre del sud Italia laureatesi campioni sono appena due.
Prima fra tutte (72 anni dopo il primo successo targato Genoa) fu il Cagliari che si cucì sul petto il tricolore nel 1970 (esattamente il 12 aprile) battendo in un’Amsicora gremitissimo il Bari con una rete per tempo di Gori e Riva.
A guidare la compagine sarda del presidente Efisio Corras, i cui punti di forza erano il portiere Albertosi (la sua porta fu violata appena 11 volte… un record per i tornei a 16 squadre) e l’attaccante Riva (capocannoniere con 21 reti), c’era “il filosofo” Manlio Scopigno. Lo Scudetto (lasciandosi dietro Inter, Juventus e Milan) fu un qualcosa di straordinario che la penna per eccellenza del giornalismo italiano, Gianni Brera, qualche anno dopo commentò così: “Lo Scudetto del Cagliari rappresentò il vero ingresso della Sardegna in Italia. Fu l’evento che sancì l’inserimento definitivo della Sardegna nella storia del costume italiano. Questa regione rappresentava fino agli anni Sessanta un’altra galassia [per non dire nazione]. Per venirci, bisognava prendere l’aereo e gli italiani avevano una paura atavica di questo mezzo di trasporto. La Sardegna aveva bisogno di una grande affermazione e l’ha avuta con il calcio, battendo gli squadroni di Milano e Torino, tradizionalmente le capitali del football italiano. Lo Scudetto ha permesso alla Sardegna di liberarsi da antichi complessi di inferiorità ed è stata un’impresa positiva, un evento gioioso. La Sardegna era fino ad allora nota per la brigata “Sassari”, ma le sue vicende furono un massacro. Insomma, i due piccioni erano in trappola. Soltanto sei anni più tardi, nel 1976, la Sir di Rovelli sarà indebitata fino al midollo e il Cagliari tornerà in serie B”.
Diciassette anni dopo arrivò il turno del Napoli nella grande epopea di Corrado Ferlaino e del “pibe de oro” Diego Armando Maradona che si laureò campione d’Italia nel 1987 con in panca Ottavio Bianchi centrando il bis tre anni dopo con Alberto Bigon e con la “fatal Verona” a dare scacco matto a un Milan che si sentiva già campione. Presidente del sodalizio partenopeo era il napoletano doc Corrado Ferlaino che, oltre ai due Scudetti, avrebbe portato alle pendici del Vesuvio una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa U.E.F.A.
33 anni dopo ecco il tris targato Aurelio De Laurentis/Luciano Spalletti a mettere in cascina un titolo mai in discussione conquistato il 4 maggio 2023 dopo l’1-1 colto in terra friulana contro l’Udinese con il nigeriano Osimhen (capocannoniere del torneo) a segnare la rete del pareggio che ha sancito la conquista del tricolore numero 3 a cinque giornate dalla fine del campionato.