In esclusiva ai nostri microfoni, Santo Logozzo, allenatore esperto e preparato, reduce da una buona stagione sulla panchina della Cinquefrondese. Nel corso dell’intervista il tecnico gioiosano fa il punto sulla nuova stagione che sta per ripartire, con un focus dettagliato sulle formazione reggine che militano nei campionati di Serie D, Eccellenza e Promozione.
Salve mister, in questo periodo le società stanno programmando la nuova stagione tra mercato e iscrizione al campionato. Nel campionato di Serie D, cosa si attende da Locri, San Luca e la matricola Gioiese?
“A queste tre formazioni il minimo che si possa augurare è una salvezza tranquilla. Il Locri dopo la grandiosa stagione che l’ha vista piazzarsi al secondo posto alle spalle della corazzata Catania, traguardo a mio avviso irripetibile, punterà per lo meno ad una salvezza tranquilla. Superate le difficoltà societarie, credo che il calcio a Locri sarà ancora protagonista e farà in modo di difendere al meglio questa Serie D che per la città rappresenta tanto. Il San Luca si è rinnovato parecchio, riportando entusiasmo nell’ambiente, perciò credo che ci siano tutti i presupposti per far bene. La Gioiese, ritrova una categoria che in passato la vide protagonista. Per Gioia Tauro è un traguardo importante e meritato, soprattutto se consideriamo il bacino d’utenza e il grande seguito che ha la formazione viola. Il Polivalente dovrà essere il valore aggiunto per la Gioiese, che trascinata dal suo straordinario pubblico può tranquillamente costruirsi l’obiettivo salvezza gara dopo gara”.
Mister, scendendo di categoria, notiamo quanto sia livellato verso l’alto l’Eccellenza che verrà. Tante le formazioni che possono puntare alla vittoria finale. E’ d’accordo?
“Assolutamente si, ci sono tante formazioni che possono puntare ad un campionato da vertice, considerando anche sia le matricole che quelle retrocesse dalla Serie D. Penso al nuovo Sambiase, alla Vigor Lamezia, Rende, Soriano, Praia Tortora, Cittanova, insomma ci sarà da divertirsi. La Palmese potrà essere la mina vagante del campionato, poi molta curiosità sulla Reggioravagnese e sul Bocale, specie quest’ultimi possono fare bene. La società dei fratelli Cogliandro si sta muovendo bene, in modo da non vivere più campionati sofferti come gli ultimi, ma puntare ad una stagione tranquilla e con tanta voglia di stupire”.
Tra le formazioni da lei citate per la vittoria al vertice c’è il Cittanova. Quanto è importante il ritorno sulla panchina giallorossa di un tecnico esperto e vincente come Graziano Nocera?
“Nocera rappresenta una certezza in questa categoria, parliamo di un tecnico bravo e vincente che avrebbe meritato la conferma sulla panchina della Gioiese. Brava il Cittanova, che per la pronta risalita ha scelto di affidarsi ad un tecnico che ha dimostrato di saper vincere in questa categoria. In questa avventura sarà seguito da giocatori esperti che lui conosce, i quali garantiranno esperienza e qualità”.
Lo stesso discorso fatto per il campionato di Eccellenza si potrebbe fare quello di Promozione, dove nel girone B anche per questa stagione pare che ci sia un notevole equilibrio verso l’alta classifica. Quale è la sua analisi su un campionato che lei conosce bene e dove nulla può essere lasciato al caso ?
“Esattamente, ad esempio le matricole Saint Michel , Bianco e Rosarno, approderanno a questa categoria per ricoprire un ruolo da protagoniste. Attenzione all'Ardore che ha confermato il blocco dello scorso anno. Sta lavorando molto bene sul mercato il Capo Vaticano, poi attenzione anche al Maida che è una società molto organizzata e se non dovesse passare nel girone A potrebbe dare grattacapi a chiunque. Non dimentico il Catanzaro Lido, ogni anno protagonista in zona play off. Chi invece può vincerlo questo campionato è il Gallico Catona, in virtù anche del fatto della fusione con San Giorgio e Archi ha una rosa davvero molto forte, soprattutto in attacco con i vari Zampaglione, D’Agostino e Vara, oltre alla conferma del blocco difensivo composto da giocatori esperti. Giocatori che possono essere da esempio per i loro compagni più giovani, trasmettendogli esperienza e mentalità per crescere”.
Nel corso di questa estate, stiamo assistendo come non mai a diverse fusioni tra società e titoli ceduti. Tutto questo conferma ancora una volta la crisi che attanaglia il calcio dilettantistico, soprattutto nella nostra provincia. Secondo lei quale è la ricetta giusta per un calcio sostenibile?
“Il calcio è in gravi difficoltà economiche a partire dal professionismo, figuriamoci nel mondo dilettantistico, dove gli introiti sono inferiori ai costi di gestione. Succede che alcune società pur di vincere fanno il passo più lungo della gamba, poi quando non si riesce a centrare l’obiettivo si va incontro a delle difficoltà che ti obbligano a chiedere aiuto. Con la riduzione del numero di giocatori under puoi essere più selettivo con i giovani, ma sei costretto a dover spendere qualcosa in più per quei profili più esperti. Per fare calcio in maniera sostenibile servono idee e competenze, a prescindere dalle possibilità economiche che una società possiede. Le fusioni tra società possono rappresentare un’arma a doppio taglio , perché se non si ha la stessa visione e manca quella giusta sinergia si rischia poi di compromette sin da subito la stagione”.
Riguardo il suo futuro, cosa bolle in pentola?
“C’era la possibilità di allenare il Roccella, una nuova cordata avrebbe aiutato la società del presidente Femia e insieme al mio staff saremmo andati volentieri ad avviare un progetto interessante e ambizioso che aveva come obiettivo quello di riportare gli amaranto ai livelli che gli competono. Purtroppo la trattativa non è andata a buon fine, evidentemente a Roccella non vedono di buon occhio chi vien da fuori, ma qui si trattava di un progetto serio che avrebbe rilanciato il calcio a Roccella. Pensa che avevo respinto diverse proposte da parte di altre società per andare al Roccella, inoltre avevo anche la disponibilità di alcuni giocatori che mi avrebbero seguito, invece siamo costretti a dover star fermi in attesa che possa succedere qualcosa. Con molta probabilità mi toccherà un anno sabatico, che mi servirà per esperienza e come sempre per continuare ad aggiornarmi . Ne approfitterò per seguire i metodi di allenamento di qualche bravo collega e tenermi pronto eventualmente a tornare in pista”.