Erano diversi anni che il calcio italiano non viveva un’estate così rovente. Solo la serie A è certa di poter partire regolarmente il 19 agosto. Dalla B in giù si vive una situazione di stallo e totale incertezza, legata all’esito dei tanti ricorsi e delle tante richieste di riammissione ai campionati superiori, che solo la giustizia ordinaria, a fine agosto, risolverà.
Va da sé che l’inizio dei campionati debba necessariamente slittare a settembre, per quanto riguarda la serie B e la C, che sarebbero dovute cominciare, rispettivamente, giorno 19 e 27 agosto, mentre quasi certamente anche la serie D, il cui avvio era programmato per giorno 3 settembre, dovrà necessariamente slittare di almeno 1-2 settimane. Una volta dipanate le varie matasse ci vorrà il tempo per la composizione dei gironi e la stesura dei calendari.
Uno dei casi più “spinosi” di questa estate è quello che sta vedendo protagonista la Reggina, esclusa dalla serie B in tutti i gradi di giudizio sportivo. Com’è noto, alla società amaranto si contesta il mancato pagamento di circa 750 mila euro (debito verso lo Stato), che la Figc pretendeva entro il 20 giugno, che è stato pagato il 5 luglio, in forza di un’omologa del Tribunale di Reggio Calabria, che aveva concesso 30 giorni di tempo per pagare, a partire dalla data di emissione (il 12 giugno). Oltre a tale contestazione, gli organi sportivi non intendono riconoscere il suddetto provvedimento di omologa poiché, a loro dire, non definitiva. Una controversia inedita, visto che mai nessuna società sportiva aveva fatto ricorso alla legge statale c.d “Decreto salva aziende”. Pertanto, sarà la giustizia ordinaria a decidere il futuro della Reggina, nelle sedute del Tar del 2 agosto o, in ultima analisi, del Consiglio di Stato, la cui decisione è prevista per giorno 29 agosto.
Tale situazione ha impedito alla Figc di effettuare, al momento, ripescaggi (in primis spera il Brescia), per evitare di ritrovarsi a fine agosto a dover rivedere il format della B ed a rifare i calendari, visto che, oltre alla Reggina, è stato escluso anche il neopromosso Lecco, “colpevole” di non aver indicato un impianto dove poter disputare le proprie gare, fornendo quello di Padova il giorno successivo al termine del perentorio (ma aveva vinto la finale playoff di serie C appena 48 ore prima del termine per le iscrizioni). A differenza della Reggina, il Lecco era stato, inizialmente, escluso dalla Covisoc, riammesso dal Consiglio Federale, e nuovamente escluso dal Collegio di Garanzia del Coni. In questa situazione di caos totale, hanno provato ad approfittarne oltre che il Brescia, il Perugia, giunto terz’ultimo, ed anche la Spal ed il Benevento, che hanno tutte fatto domanda di riammissione alla B. A queste si è, naturalmente, aggiunto il Foggia, perdente la finale playoff di C, che rivendica il diritto al salto di categoria poiché, a loro parere, una squadra dai playoff di serie C deve necessariamente essere promossa.
Di riflesso, c’è molta incertezza al piano di sotto dove, oltre alla mancata iscrizione del Pordenone, si è aggiunta l’esclusione del Siena, per il quale si profila l’ennesimo fallimento, mentre in serie D tre squadre non hanno prodotto la domanda di iscrizione (Arzachena, Viterbese e Torviscosa) ed anche il Sona è stato bocciato.
Pertanto, ci saranno dei ripescaggi a cascata, che dovrebbero consentire a tante società di poter beneficiare del salto di categoria a tavolino. In C sembrano quasi certi del ripescaggio il Fano ed il Mantova (se Lecco e Reggina rimarranno fuori dalla B), mentre per i posti di Pordenone e Siena le favorite sono Piacenza ed Atalanta B, che andrebbe ad occupare il posto dei toscani.
In serie D, quindi, potrebbero esserci almeno 6-7 posti liberi e l’Enna potrebbe farcela, grazie anche al fatto che il Cittanova non ha prodotto istanza di ripescaggio, preferendo giocare in Eccellenza e puntare alla vittoria del campionato.
In ordine alla Reggina, nel caso in cui dovesse andare male al Tar ed, eventualmente, al Consiglio di Stato, non resterebbe che provare a ripartire dalla D (a distanza di 8 anni dal fallimento Foti), anche se abbiamo forti perplessità che ciò possa avvenire, sia per la ristrettezza dei tempi che per la mancanza di imprenditori, o addirittura giocare in Eccellenza. La nostra opinione è che o si avrà giustizia al Tar, organo sul quale dall’inizio la Reggina ha fatto maggior affidamento, o si avrà una stagione, per la prima volta, senza Reggina in alcun campionato.