Il bello del calcio è che chiunque è libero di sognare. C’è chi fantastica sulla vittoria della propria squadra e chi, da bambino, spera un giorno di poter gareggiare in categorie importanti. Immagina, poi, di segnare il primo gol tra i professionisti indossando la maglia della squadra per cui ha fatto il tifo e di vivere emozioni indimenticabili. Ma questa, più che un sogno, è la storia di Alessio Viola che con tenacia è riuscito a guadagnarsi un posto nel calcio dei grandi.
Il suo percorso è iniziato a Taurianova, città in cui è nato, dimostrando fin da subito le sue grandi qualità da bomber. All’età di dieci anni veste per la prima volta i colori amaranto:
“La passione per il calcio viene spesso trasmessa prima dalla famiglia. Mio zio Salvatore era solito portarci al campo a vedere le partite della Reggina quando eravamo piccoli. Poi, quando ho iniziato a giocare lì si è avverato quello che era il sogno di tutti i bambini. È stato un motivo di orgoglio e da quel momento sono iniziati anche i primi veri sacrifici”.
Insieme alla Primavera per Alessio arrivano grandi soddisfazioni. Dopo un campionato straordinario, abbellito anche dal titolo di capocannoniere, viene chiamato in prima squadra e questo dà avvio ad una lunga serie di successi indimenticabili:
“Ho vissuto tanti momenti speciali con la Reggina, ma i più belli si possono racchiudere in quattro grandi cornici. Nella prima c’è sicuramente l’esordio in Serie A che è stato particolarmente speciale perché sono entrato in gara subentrando a mio fratello. È stato bello vivere quegli istanti soprattutto per i nostri genitori che hanno fatto tanto per noi. Il secondo momento che ricordo con particolare emozione è il primo goal con la maglia amaranto, in serie B contro il Modena. Poi c’è il derby ‘dello Stretto’ contro il Messina nel 2015, quando ci salvammo ai play out in una partita sentitissima. Infine, ricordo la tripletta che ho realizzato nella gara contro il Matera nel 2018.”
Accanto ai momenti positivi, Alessio ha dovuto affrontare situazioni molto difficili dovute principalmente agli infortuni che hanno ostacolato una carriera che avrebbe potuto essere ancora più brillante. Al suo fianco ha sempre trovato l’appoggio di suo fratello Nicolas, con il quale condivide la stessa passione per il calcio:
“Il rammarico più grande è l’infortunio che nel 2018 mi ha costretto alla risoluzione del contratto con la Reggina, permettendo ad un altro ragazzo di entrare in lista. Questo mi ha precluso un anno e mezzo in tinte amaranto però, seppur sofferta, è stata una decisione che ho preso con il cuore perché era giusto mettere al primo posto il bene della squadra. Io e mio fratello siamo molto legati e forse il calcio ci ha unito ancora di più soprattutto perché le mie difficoltà sono state le sue e viceversa. Per me è stato un vero punto di riferimento.”
Oltre al club reggino Alessio si è legato ad altre squadre con cui ha condiviso attimi speciali, tra cui Monza, Benevento, Carpi, Frosinone, Foggia, Taranto e Virtus Francavilla. Un bagaglio calcistico arricchito anche dai preziosi consigli di figure che questo sport lo conoscono bene:
“L’esperienza a Monza è stata molto importante perché è stata la mia prima avventura fuori casa. Quell’anno riuscimmo ad ottenere la salvezza ed io feci molto bene. A Frosinone, invece, ricordo il goal che ho fatto in finale play off diventando un beniamino per i tifosi, cosa che mi fa molto piacere. Lungo questo percorso ho comunque incontrato diverse persone che mi hanno lasciato molto a livello professionistico ed umano. Tra questi cito De Zerbi che ha rivoluzionato il mio modo di vedere il calcio; infatti, parte della mia carriera la devo anche al suo pensiero. Poi ci sono anche Roberto Breda e Roberto Cevoli che mi hanno dato davvero tanto.”
Dopo una breve parentesi tra le fila del Cittanova e del San Luca, ora Alessio Viola è ritornato “a casa”, lì dove tutto è iniziato. Il suo contributo non può che essere fondamentale per un Taurianova che ha tutte le intenzioni di giocare un campionato di vertice:
“Ho accettato questo progetto perché sono convinto che si possa ambire a scalare tante classifiche. Sarebbe un sogno poter scrivere pagine di storia proprio con questa squadra. L’anno scorso ho vinto il titolo di capocannoniere del girone, ma queste cose accadono non per merito del singolo ma per quello di tutti i compagni.”.
Oltre a mettere a disposizione le sue potenzialità in campo, Alessio ha posto tutta la sua esperienza a servizio del settore giovanile in veste di allenatore, lanciando uno sguardo a quello che potrebbe essere il suo futuro:
“Prima che saltasse l’iscrizione in serie B, ho avuto la possibilità di entrare nel settore giovanile della Reggina. Tuttavia, adesso ho intenzione di chiudere il cerchio con il Taurianova e poi iniziare a fare qualcosa partendo prima dai giovani. Nei consigli che do ai piccoli è racchiuso tutto quello che ho vissuto. Chi ha voglia, con costanza, dedizione e sacrificio potrà provare a raggiungere categorie superiori. Nonostante ciò, bisogna lavorare seguendo una logica perché io, ad esempio, puntavo soltanto a fare bene in ogni allenamento e in ogni partita. Il resto è venuto da sé.”
E se Alessio potesse scegliere un’immagine copertina che rappresenti la sua incredibile avventura da calciatore non potrebbe che essere una:
“Sceglierei una foto che mi hanno scattato quando segnai il mio primo gol sotto la curva sud della Reggina. La prima rete nella squadra per cui ho tifato e in cui sono cresciuto rispecchia a pieno tutto quello che è stato il mio percorso fino ad ora”.