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Il bomber Giovanni Tegano carica il Catona

2024-02-02 14:17

Antonio Paone

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Il bomber Giovanni Tegano carica il Catona

Tegano: “Abbiamo le potenzialità per centrare il nostro obiettivo. Cos’è il gol per me? Ossigeno puro”

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Veloce, potente, che attacca gli spazi, rincorre l’avversario, che vive costantemente sul filo del fuorigioco. Giovanni Tegano è un mix di tutto ciò. Un attaccante completo. Moderno. Sempre a cavalcare “il momento giusto” là in mezzo, nel cuore dell'area di rigore, tra una selva di gambe e strattoni, col fiato sul collo dei difensori. Il senso di Tegano per il gol è qualcosa che hai dentro oppure no, non lo puoi spiegare. Per lui, «il gol è ossigeno puro», una dipendenza che lo stimola in ogni momento. E, a Catona, di stimoli ne ha trovati tanti: da un gruppo con importanti qualità individuali, allo spirito battagliero; da un allenatore che ha dato un’anima alla squadra, ad una società solida; dal valore aggiunto dei tifosi, all’entusiasmo per un campionato di vertice. In tutto ciò, Giovanni Tegano, è diventato ben presto punto di riferimento dell’attacco di mister Carrozza e finalizzatore impeccabile. 

 

Arrivato durante il mercato di riparazione, il 28enne bomber di Archi si è subito preso il Catona a suon di prestazioni ricche di forza, generosità e gol (3 in 5 partite e giura di non volersi fermare). Ma anche di carattere e intelligenza tattica. Per caratteristiche, infatti, è l’attaccante che mancava alla squadra poiché, oltre allo spiccato fiuto del gol, in fase di non possesso ha la giusta cattiveria di pressare gli avversari e, quando la squadra è in fase di possesso e gli avversari gli lasciano campo aperto, è devastante perché attacca la profondità come pochi attaccanti riescono a fare a livello dilettantistico. Insomma, per consolidare la zona playoff, il Catona avrà bisogno anche del suo numero 9, dei suoi gol, della sua voglia di dare il massimo. Del suo entusiasmo. Perché per Tegano, giocare a calcio «rappresenta tutto. Quando sono in un campo da calcio mi estraneo dal mondo, do tutto me stesso e non mi risparmio mai».

Primo bilancio dopo quasi due mesi con la maglia del Catona
«Il bilancio è positivo. Ho trovato quello che immaginavo: una grande squadra, un gruppo fantastico, allenamenti di alta qualità e tanta voglia di fare calcio. Mi trovo molto bene, non potrei chiedere di meglio».

 

La prima impressione quando ha conosciuto la squadra?
«La mia prima impressione è stata positiva. Ho trovato un gruppo compatto, dei ragazzi che remano tutti dalla stessa parte e che seguono un obiettivo comune e ben preciso. Sin da subito si è creato un bel legame con tutti, alcuni li conoscevo, in ogni caso, non è stato difficile ambientarmi. Credo che nelle realtà come la nostra il gruppo sia uno dei fattori più importanti che può fare la differenza».

 

A proposito di obiettivi, dove vuole arrivare il Catona?
«Puntiamo a consolidare la zona playoff. È quello che vogliamo tutti. Da qui a fine stagione cercheremo di arrivare più in alto possibile in classifica per presentarci in una buona posizione nella griglia playoff. È molto difficile ma abbiamo le potenzialità per riuscirci».

 

Qualora il Catona vincesse i playoff di Prima Categoria, per te sarebbe la seconda volta, vero?
«Ho già vissuto questa emozione. Sarebbe bello ripeterla. Nel 2017 con l’Archi siamo riusciti a raggiungere la Promozione proprio tramite i playoff. È stato qualcosa di incredibile perché siamo riusciti nell’impresa di portare la squadra del mio paese, dalla Terza Categoria al campionato di Promozione. Credo sia stata una delle mie migliori stagioni: ho segnato 25 gol».

 

E il gol ce l’hai nel sangue
«Per un attaccante come me, il gol è ossigeno puro».

 

Rimanendo sul tema dei gol, nonostante ci vai sempre vicino, stai segnando un sabato si e l’altro no, sei pronto ad esultare nella prossima partita contro il Palizzi?
«Sono carico. Ne faccio due (…e ride)»

 

Pregio e difetto di Tegano?
«Sono un attaccante generoso, non esito ad aiutare il compagno di squadra. La mia miglior caratteristica è la velocità e, soprattutto, vivo per il gol. Dall’altra parte essendo un attaccante che punta sempre la profondità, riconosco di avere alcuni limiti in fase di costruzione perché tendo un po’ ad estraniarmi dal gioco per aspettare sempre la palla filtrante. E su questo devo migliorare».

 

In passato avevi avuto modo di lavorare con mister Carrozza? 
«No. Il mister è una persona eccezionale sia dentro che fuori dal campo da calcio. È uno stacanovista, un maniaco della tattica. Ha le idee molto chiare, non lascia nulla al caso e soprattutto non si lascia condizionare da nessuno. Anche per questo lo stimo molto. Gli auguro il meglio perché è un ragazzo preparato e sono sicuro che farà tanta strada».

 

Secondo te, cosa serve alla squadra per il salto di qualità e magari, un giorno, per vincere il campionato? 
«Intanto per vincere un campionato serve esperienza. Noi possiamo contare su quella del nostro capitano Peppe Calarco, un giocatore di categoria superiore, per il resto siamo tutti ragazzi affamati di vittoria. Dobbiamo crescere ancora e per farlo bisogna continuare a lavorare e credere nel nostro potenziale. Penso sia l’unica strada giusta per vincere un campionato».

 

Per Tegano cosa rappresenta il calcio?
«Per me il calcio rappresenta tutto. Quando sono in un campo da calcio mi estraneo dal mondo, raggiungo una concentrazione tale da non pensare ad altro. Sembro un ragazzino a cui hanno regalato il giocatolo più bello, un pallone. Spero di continuare ancora per tanto tempo a vivere questo  entusiasmo e, con tanta passione».

 

C'è un gol a cui ti senti più affezionato?
«Come dicevo prima, quello realizzato al Granillo nel 2017: semifinali playoff di Prima Categoria contro il Pellaro. Al 90esimo ho segnato il gol che ha regalato la finale all’Archi, la squadra del mio paese. E, sicuramente, rappresenta anche il ricordo più bello perché per un reggino fare gol al 90esimo al Granillo, in una partita importante anche se di un campionato minore, è una grandissima emozione. Un sogno che si avvera».

 

È appena iniziato il girone di ritorno, cosa ti aspetti?
«Mi aspetto tanta concentrazione. Abbiamo diversi scontri diretti in casa e dobbiamo sfruttarli per rimanere agganciati al treno playoff. Abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci».

 

Progetti per il futuro?
«Intanto far bene nel girone di ritorno, poi, a Catona mi trovo bene. Se ci sono i presupposti mi piacerebbe restare. Magari in Promozione».
 

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