Tranne che in tre occasioni (calciopoli nel 2006 e per la non concomitanza delle partite nel 2009 e nel 2021 quando fu campione d’Italia prima di scendere in campo col Siena per la sconfitta del Milan contro l’Udinese e dopo essere scesa in campo col Crotone per il pareggio dell’Atalanta contro il Sassuolo), contro: Pro Vercelli (24 aprile 1910), Livorno (20 maggio 1920), Juventus (29 giugno 1930), Bari (24 aprile 1938), Bologna (2 giugno 1940), Palermo (3 maggio 1953), Triestina (30 maggio 1954), Roma (5 maggio 1963), Torino (6 giugno 1965), Lazio (15 maggio 1966, Prima Stella), Foggia (2 maggio 1971), Roma (27 aprile 1980), Napoli (28 maggio 1989), Siena (22 aprile 2007), Parma (18 maggio 2008) e Siena (16 maggio 2010) sono state le 16 partite al termine delle quali l’Inter ha festeggiato il titolo di campione d’Italia.
Col Milan non era mai successo e la sfida numero 239 andata in scena lunedì 22 aprile 2024 al Giuseppe Meazza di Milano (nella foto la rete decisiva di Bedin nel derby giocatosi il 3 aprile 1966 conclusosi 1-2 per i neroazzurri, nell’anno che coincise con la Prima Stella) le ha permesso di cucirsi sul petto lo Scudetto numero 20 con la chicca della Seconda Stella (rossoneri battuti 1-2 grazie a una rete per tempo di Acerbi e Thuram che ha reso vana quella di Tomori) con una cadenza temporale a dir poco incredibile (dalla fondazione alla Prima Stella erano trascorsi 58 anni e altrettanti ne son trascorsi da quel 1966…) e, come successe la prima volta, prima del Milan arricchendo una storia di successi iniziata 114 anni orsono col primo sigillo (era il 14 aprile 1910) quando gli undici scesi in campo contro la Pro Vercelli (Campelli, Fronte, Zoller, Yenni, Fossati, Stebler, Payer, Engler, Peterly, Aebi, Schuler... a guidarli c’era l’allenatore/calciatore Virgilio Fossati) la issarono sul tetto d’Italia e proseguita negli anni a venire con in panca la coppia Mauro/Resegotti, Weisz, Castellazzi, Cargnelli, Foni, Herrera (con la sua Grande Inter vincerà in Italia, in Europa e nel Mondo chiudendo il cerchio con la Prima Stella), Invernizzi, Bersellini, Trapattoni (indimenticabile lo Scudetto dei record), Marini, Simoni (col “fenomeno” a giganteggiare l’Inter alzerà al cielo la terza Coppa U.E.F.A. in pochi anni), Mancini (con 7 titoli conquistati raggiungerà “il mago”), Mourinho (eroe degli eroi del “triplete”), Benitez, Leonardo (subentrato a Benitez vincendo la settima Coppa Italia chiuderà un grande ciclo di successi), Conte (artefice del diciannovesimo tricolore) e Inzaghi (arrivato all’Inter nell’estate del 2021 ha solo e soltanto vinto) le ha regalato l’alloro numero 46 (il numero 7 per Steven Zhang che aggancia così Angelo Moratti) incastonatosi sul glorioso vessillo neroazzurro con sullo sfondo l’oro delle Stelle… due delle quali (l’una di colui che la amò più di tutti, Peppino Prisco, e l’altra di colui che ne fu il più grande, Giuseppe Meazza) da oggi brillano più di tutte.