"IL CIELO È BLU SOPRA BERLINO", la frase simbolo del calcio italiano dopo la conquista dell'ultimo titolo mondiale in quella magica notte vissuta nella capitale tedesca.
Cielo che si è tinto di nero questa sera all'Olympiastadion dopo la pesante sconfitta per 2-0 subita contro la Svizzera, che si aggiudica meritatamente il passaggio ai quarti di finale.
Italia non pervenuta questa sera a Berlino che regala agli elvetici una vittoria contro gli azzurri che non arrivava da ben 31 anni, risalente al 1993, durante le qualificazioni di USA 94.
Si scende in campo contro la Svizzera per una sfida non facile ai pronostici e che sul campo si è trasformata in un annichilimento degli azzurri.
La squadra di Spalletti si dimostra priva di idee e di forza, rimanendo schiacciata nella propria metà campo subendo il gioco degli elvetici che si dimostrano piú squadra, esaltati da un avversario che sembra non sapere giocare a calcio.
Al 37' dopo una serie di giocate a favore degli svizzeri arriva il vantaggio di Freuler il quale lasciato solo imbuca alla destra di Donnarumma. Portiere italiano incolpevole nel frangente, unico degli azzurri degno di nota, aveva negato la gioia del gol ad Embolo al 23' presentatosi a tu per tu con Gigione, il quale si esibisce in una delle sue tante prodezze di questo euro 2024.
Italia accusa il colpo e non trova nessuna reazione, portandosi in chiusura di fine primo tempo sotto di un gol.
Nel secondo tempo ci si attende una forte risposta dagli uomini di Mr. Spalletti che vengono subito ghiacciati dopo soli 32 secondi della ripresa dal secondo gol messo a segno da Vargas che approfitta di una leggerezza difensiva per ipotecare le sorti del match.
Al 52' brivido per gli svizzeri che rischiano l'autogol con Shar che interviene di testa spiazzando Sommer che viene salvato dal palo.
Palo che poco dopo viene centrato da Scamacca il quale portandosi verso il palo sinistro della porta conclude di destro sullo stretto, forse un tentativo di interno sinistro avrebbe avuto migliore sorte, dando la possibilità di accorciare le distanze.
Ma la nazionale azzurra nonostante una svizzera barricata all'indietro, con un 5-4-1 che lascia solo Embolo pronto per eventuali azioni di contropiede, non è mai entrata in partita, una squadra sempre in ritardo, senza proposizioni incisive e soprattutto che non si è mai dimostrata squadra, vista la continua sofferenza dimostrata in tutte le partite disputate in questo europeo, salvo lo scorcio di primo tempo contro l'Albania dove è stata conquistata l'unica vittoria del torneo cruciale nel superamento della prima fase a gironi.
Di questo europeo conserveremo solo la gioia di quel gol al 98' di Zaccagni, uno dei piú criticati di questa Italia, che di Italia non ha dimostrato nulla.
Si chiude un capitolo amaro che proietta subito ai prossimi mondiali, ci sarà molto da lavorare, il gap da colmare con le rivali storiche è davvero tanto, se non ci sarà un inversione di tendenza il rischio è quello di sprofondare verso una fase epocale davvero buia, non consona del grande calcio che ci ha sempre contraddistinto.