In tutto il mondo, lo sport offre a bambini e ragazzi la possibilità di apprendere attraverso il gioco principi fondamentali come la disciplina e il rispetto. Il progetto SELES, acronimo di Scuola Etica e Libera di Educazione allo Sport, opera da oltre dieci anni a livello locale per veicolare questi ideali. La presenza di istruttori qualificati garantisce una preparazione sportiva di qualità per centinaia di giovani, in un ambiente inclusivo che va oltre l’aspetto tecnico integrando l’etica e il fair play.
Abbiamo parlato di questi temi con Rocky Stefanelli, responsabile tecnico e generale della scuola calcio:
“Abbiamo iniziato nel 2009 come Sporting Gioiosa e ci siamo consolidati come SELES l’anno successivo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di risollevare i settori giovanili del territorio, mettendo il benessere del bambino al primo posto. Per queste ragioni, siamo una realtà composta da figure professionali e preparatori altamente qualificati. Siamo partiti con 28 iscritti e oggi ne contiamo oltre 250, un motivo di grande orgoglio.”
La SELES non si limita solo a garantire allenamenti mirati a potenziare le abilità calcistiche degli allievi, ma li accompagna anche attraverso un percorso di formazione in aula. Questo approccio educativo rafforza il legame tra la preparazione tecnica e l’apprendimento di valori etici applicabili nello sport e nella vita quotidiana:
“L’aspetto sociale è fondamentale e il nostro programma, ideato dalla psicologa sportiva e messo in atto dalle educatrici, affronta tematiche quali l’educazione civica e il rispetto per gli altri. La pandemia aveva interrotto queste attività, ma le lezioni sono riprese da quest’anno. Sapere dalle famiglie che i nostri ragazzi applicano ciò che apprendono durante questo percorso ci riempie di felicità perché significa che siamo sulla giusta strada.”
La scuola calcio copre tutte le categorie del settore giovanile a livello locale, provinciale e regionale. Recentemente è stata introdotta la prima squadra di calcio a 11 che ha debuttato lo scorso anno in Terza Categoria. Inoltre, importanti novità arrivano anche nel futsal:
“Abbiamo creato la prima squadra per dare un’opportunità a tutti i ragazzi cresciuti con noi e che non giocano in categorie superiori, né in squadre professionistiche. In vista della nuova stagione abbiamo confermato giovani calciatori dello scorso anno e aggiunto nuovi elementi con esperienza. Crediamo fermamente nel progetto e, così come ogni altro settore, anche questo avrà un tecnico qualificato alla sua guida. Sul fronte del futsal, abbiamo intrapreso un ottimo percorso partendo dalla Serie D ed ora, con alti e bassi, stiamo riuscendo a mantenere la Serie C2. Non è solo una disciplina, ma una filosofia di pensiero sulla quale puntiamo molto per la formazione dei più piccoli. Inoltre, da quest’anno i nostri allievi, al termine dell’attività di base, potranno scegliere se proseguire il loro percorso con giovanissimi e allievi di calcio a 11 oppure con l’under 15 e 17 di calcio a 5.”
Il progetto SELES non si limita al comune di Gioiosa Ionica. È presente a Castelfranco Emilia in Emilia Romagna, dove si contano oltre 100 iscritti e un team di allenatori qualificati, e da due anni a Polistena è in forte fase di crescita. Dietro il successo del mondo SELES ci sono tante figure, e Rocky Stefanelli è una delle colonne portanti del progetto fin dai suoi esordi. Con una formazione accademica in Scienze Motorie e il completamento di corsi UEFA abilitanti, oggi Rocky è impegnato in numerosi ruoli e responsabilità:
“Giocare 42 partite al mese, senza considerare tutti gli allenamenti, è una sfida logistica significativa, ma il mio obiettivo è sempre stato quello di dare un nuovo volto al settore giovanile. Questo è stato possibile grazie alla SELES e a Francesco Rigitano con cui condividiamo la stessa visione. La scorsa stagione ho guidato la prima squadra in Terza Categoria. Da quest'anno mi dedicherò ai giovanissimi regionali, agli esordienti, e ai pulcini. Fino ad ora ho vissuto tanti momenti memorabili tra cui il primo torneo che abbiamo giocato a Crotone con bambini di 6-7 anni, alla loro prima esperienza fuori casa. Abbiamo affrontato società importanti e vinto la finale in rimonta. Anche la vittoria della mia prima Baby Champions e quella del campionato esordienti dell'anno scorso sono indimenticabili. Quest'ultima vittoria è stata particolarmente speciale perché è arrivata insieme ai ragazzi che hanno iniziato con noi quando avevano solo 5 anni ed è qualcosa per cui sarò sempre grato”.
Il sogno di Rocky Stefanelli e di tutta la SELES è di creare un progetto inclusivo, dove nessuno viene lasciato indietro e ognuno riceve l'attenzione che merita, adattando le attività a ciascuna esigenza:
“Il nostro intento è promuovere il concetto che la pratica sportiva è un diritto di tutti. Lavorare in questo settore significa esserne appassionati e possedere valori come l'amore verso il prossimo. Sicuramente, lavorare con i bambini richiede pazienza, ma non c'è niente di più bello che insegnare loro la condivisione e la bellezza della diversità. In passato, abbiamo accolto un bambino escluso da una scuola calcio perché considerato troppo esuberante ed irrequieto. Oggi quel ragazzo, che ha alle spalle vicissitudini familiari e dinamiche personali complesse, è cresciuto insieme a noi e giocando negli allievi regionali ha messo a segno più di 10 gol. Questa esperienza dimostra l’importanza di sensibilizzare educatori e professionisti al fine di adottare metodologie personalizzate per aiutare chiunque ad esprimere il proprio potenziale. Con questo progetto posso dire di aver realizzato il sogno che mi ero prefissato, e le soddisfazioni che arrivano sul piano sociale ed educativo sono una fonte di grande ricchezza e orgoglio”.