
Negli ultimi due anni Domenico Mammoliti, imprenditore e propprietario della concessionaria auto "Smec", ha sostenuto la Gioiese insieme ai ragazzi di Gioia, vivendo una vera e propria odissea sportiva senza economie.
"Non ho fatto solo il mister: ho ricoperto diversi ruoli all'interno della società, giocando in campi pessimi - da Koa Bosco, passando per Gioiese, Saint Michel e persino San Ferdinando - sempre seguito dai soliti innamorati della Gioiese, passando momenti bellissimi che sono culminati con il raggiungimento di obiettivi senza eguali".
Mammoliti prosegue: "Lo scorso anno ho dovuto fare un passo indietro, perchè impegni familiari e lavorativi che tutt'ora occupano il mio tempo, non mi consentono di assumere ruoli tecnici o dirigenziali, anche se sarebbe un onore tornare. A questo punto voglio fare chiarezza sui rumors riguardanti la mia persona, precisando che non serve un salvatore solo, ma una società formata da più persone, con un progetto a lungo termine. Non guardiamo alla categoria, ma puntiamo sui ragazzi di Gioia Tauro, sul settore giovanile e sullo sviluppo delle strutture sportive. Mi rivolgo alle istituzioni nella figura del Comune e dell'assessore Parrello, che vanno ringraziati per quanto stanno facendo, ma serve fare il possibile – e anche di più – per restituire alla Gioiese una ‘casa’. Chiedo un incontro pubblico con imprese, imprenditori e appassionati per definire insieme un piano pluriennale. Un appello lo faccio inoltre alle imprese locali. Come sappiamo a Gioia Tauro operano circa 700 attività, di cui 30 grandi aziende – spesso con sede fuori città, ma con radici e cuori qui, ragion per cui sarebbe corretto che, entro le loro possibilità, rispondessero con un contributo concreto, piccolo ma costante. Lo sport non è solo agonismo: è tessuto sociale, formazione e impegno civile. La Gioiese è di tutti. Mantenere i giovani lontani dalla strada è fondamentale, soprattutto in un mondo in cui i rapporti sociali si affievoliscono.”
Infine Mammoliti afferma: "Come concessionaria Smec siamo stati al fianco della società viola, contribuendo a vario titolo al miglioramento di alcune strutture sportive, perchè mi sento in dovere di restituire ciò che ho ricevuto da Gioia e dai gioiesi. Invito gli altri imprenditori a non limitarsi a ricevere, ma a dare: oggi, vedo ancora pochi rispondere alle richieste delle associazioni e degli enti locali. La rinascita della Gioiese Calcio passa dall’unione di istituzioni, imprese e cittadini: un impegno collettivo per scrivere insieme il prossimo capitolo di una storia fatta d’amore e speranza.”