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Reggina e Vibonese, alzato un polverone di polemiche

2025-05-13 20:32

Paolo Messina

CALCIO, Serie D, calcio, Reggina, Vibonese, Francesco De Felice, Facciolo, polemiche,

Reggina e Vibonese, alzato un polverone di polemiche

Dichiarazioni forse inopportune e una serie di comunicati da entrambe le parti

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Il campo, domenica scorsa, è stato chiaro: la Reggina vale molto di più della Vibonese sul piano tattico così come tecnico e individuale. Un 2-0 scaturito da una prestazione a lunghi tratti dominante a ribadire il solco di 27 punti già creato durante il campionato. Le due squadre, però, si sono equivalse dal punto di vista dell'aggressività. Troppo eccessiva, decisamente esagerata. Un'aggressività che è sfociata in contrasti di gioco duri, screzi, schermaglie e cartellini gialli a destra e a sinistra. Questo in campo, poi dagli spalti una serie di insulti indirizzati agli ospiti (che a prescindere dal contesto, è sempre una sconfitta quando un uomo insulta un altro uomo). Е ancora, dalla pancia del Granillo delle dichiarazioni forse inopportune e una serie di comunicati da entrambe le parti ad alimentare una polemica evitabile e francamente inutile. 

 

SIRACUSA Andiamo per gradi e seguiamo un ordine cronologico per spiegare il perché si è arrivati al polverone di domenica scorsa. Tutto parte dalla penultima giornata di campionato, con la Reggina chiamata a vincere sempre е sperare in una sconfitta della capolista. Quel Siracusa che affrontava sicuramente l'avversario più forte rimasto nel proprio calendario, ovvero la Vibonese quinta in classifica. Quale migliore occasione per guadagnare punti? Lo pensavano tutti gli amaranto, invece il risultato ha parlato chiaro: netto 3-0 in favore dei siciliani. Ecco la miccia che ha fatto esplodere la polemica. Da Reggio ci si aspettava una prestazione ben diversa da parte dei corregionali, etichettati a detta della piazza amaranto come inermi davanti alla capolista. Da ricordare, però, che i rossoblu non avevano velleità di classifica essendo già certi del quinto posto. Perché spingere sull'acceleratore in una partita ininfluente? Circostanza non ignorabile. 

 

GRANILLO E veniamo all'ultima domenica di fuoco, il culmine della polemica. Fin dai primi minuti di gioco, il campo diventa teatro di parapiglia e risse sfiorate. Il tutto mentre dagli spalti piovono insulti all'indirizzo, soprattutto, dell'allenatore della Vibonese Facciolo. Circostanze che passerebbero decisamente in secondo piano davanti all'ennesima vittoria amaranto che, per altro, stavolta vale l'accesso ad una finale. No, in secondo piano ci va risultato e prestazione, a prendersi la scena è proprio la polemica. Come? Facile, basta utilizzare la benzina (conferenza stampa) sul fuoco (animi caldi post gara). Tradotto in dichiarazioni forti di De Felice e "botte" a suon di comunicati. Prima la Vibonese, la quale – nella giornata di ieri 12 maggio - ha minacciato "azioni legali e di segnalare quanto accaduto agli enti preposti al fine di tutelare la propria immagine, della Città di Vibo Valentia e quella del calcio pulito." Il motivo? "Le dichiarazioni di Francesco De Felice 'a nome di tutta la squadra' secondo cui la nostra società 'si sarebbe consegnata al Siracusa' ", spiega ancora la Vibonese che sottolinea anche il fatto -- a detta propria - che "il Siracusa ha conquistato la promozione non sulla base del risultato maturato nella partita contro la Vibonese, bensì grazie alla netta superiorità dimostrata negli scontri diretti contro la Reggina." L'accaduto viene definito dalla dirigenza rossoblu come "mancanza di professionalità e serietà che stride clamorosamente con la gloriosa storia che la piazza di Reggio Calabria e la Reggina hanno scritto nel calcio italianо." 

 

RISPOSTA A quel punto si attendeva solo una risposta ufficiale della Reggina che non è tardata ad arrivare. In prima serata di lunedì ecco quindi la replica amaranto: "Frase innocente pronunciata da un giovane calciatore della Reggina, che peraltro, se letta nel contesto del discorso e dell'intera intervista, non lascia spazio alcuno a polemiche nè sottende accuse formali o maliziosa dietrologia. Piuttosto, restiamo sorpresi dalla reazione ingiustificata e non misurata della Vibonese". E ancora: "Ci auguriamo che si possano evitare questi atteggiamenti inutilmente polemici ed aggressivi e ci si possa concentrare solo sulle questioni di campo, in vista dell'importante appuntamento della prossima domenica." II meglio è proprio qui, alla fine. Come a dire: meglio pensare a ciò che viene e che si può determinare con le proprie azioni, il resto va messo a tacere. Un pò come quando un fuocherello apparentemente innocuo divampa pericolosamente e all'ultimo momento buono gli si getta un secchio d'acqua e tutto si spegne in un lampo. Forse le parole di De Felice erano evitabili e sicuramente gli insulti dagli spalti restano intollerabili, ma si è andata ad ingigantire una questione facendola sfociare in grandi polemiche. che conta, ancora una volta e per l'ennesima volta, è che la Reggina si tiri fuori dalla Serie D e torni nel professionismo. Altre tematiche, che siano polemiche o regolamenti sportivi, è meglio lasciarli in secondo piano a prescidere da chi ha ragione о chi ha torto.

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