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Nazionale | Ennesima disfatta azzurra

2025-06-07 12:29

Paolo Messina

CALCIO, calcio, Serie A, Norvegia, Italia, disfatta,

Nazionale | Ennesima disfatta azzurra

L'Italia cade in Norvegia e si allontana dal Mondiale

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La concretezza della Norvegia contro l'inconsistenza dell'Italia. Forse basterebbe solo questa frase a riassumere l'enorme divario tecnico e soprattutto di atteggiamento mentale e tattico tra due Nazionali sorprendeti per motivi diametralmente opposti. I norvegesi capaci dell'impresa di prendere a schiaffi i quattro volte campioni del mondo azzurri, o almeno coloro che furono tali. L'Italia, invece, soprende per come si possano raggiungere livelli sempre più bassi. Sarà durissima, quasi impossibile, rimediare alla sconfitta maturata in terra di dei e vichinghi. Nemmeno la mitologia norrena, forse, può raccontare l'impresa di prendersi il primo posto di un girone che già dopo una sola partita sembra definito per Donnarumma e compagni.

 

POSSESSO PALLA E ALTRE

 

INUTILITÀ Nessun teorico o filosofo venga a dire che conta tenere palla, girare la sfera e "fare densità". Tutte baggianate di un calcio che non esiste. In Nazionale, ancor di più che nei club, contano i fatti e non le parole, conta l'arrosto e non il fumo. E quest'Italia è solo fumo, ma a volte nemmeno questo. Specchiarsi su se stessi, compiacendosi di passaggi lenti rasoterra e spesso all'indietro rappresenta la colpa più grave di una formazione che non va. Se poi ci mettiamo una fase difensiva disorganizzata, disattenta e impreparata, la tavola è facilmente apparecchiata per uno di quei banchetti vichinghi da mille e una notte. La Norvegia è Nazionale vera, una di quelle che bada al sodo, colpisce valorizzando il meglio dei propri giocatori e puntando al concreto in entrambe le fasi. Enorme il divario concettuale, eppure la storia siamo noi.

 

SPALLETTI TUTTO TRANNE CT In campo vanno i giocatori, vero, ma non sono loro il problema principale. O almeno non soltanto loro. Impossibile non considerare un allenatore che, fin dal primo giorno, ha fatto fatica a calarsi nel nuovo ruolo. Il commissario tecnico è concreto e tendente alla semplicità per definizione. C.t. equivale a pragmatismo e cura del gruppo. Basti pensare a Bearzot, Pozzo, Lippi, Valcareggi, Mancini, tutti accomunati dalle sopracitate caratteristiche e - guarda caso - commissari tecnici vincenti. Spalletti tende a voler costruire una squadra basata su una filosofia di gioco. La filosofia può funzionare, forse, in un club nel lungo periodo di allenamenti costanti e partite ogni domenica. In Nazionale, però, non c'entra nulla e si finisce per essere sterili e inconcludenti.

 

ADESSO È UTOPIA D'accordo che si è trattato solo della prima partita ma il 3-0 di ieri sera rappresenta una sorta di pietra tombale sul primo posto del gruppo, ovvero l'unico che garantisce la qualificazione diretta al Mondiale. Appare utopico pensare che la Norvegia vista contro gli azzurri possa perdere punti con squadre ben più deboli come Estonia, Israele e Moldavia. Ci sarebbe, poi, il ritorno di Italia-Norvegia come ultima partita del gruppo. Bisognerebbe vincere a tutti i costi e con diversi gol di scarto per riequilibrare una differenza reti che già piange e che rappresenta l'ago della bilancia in caso di arrivo a pari punti. Ci si può solo affidare all'epica del calcio che tutto può e tutto ribalta, ma l'Italia vista ieri ha dato un'immagine chiara della rincorsa Mondiale: al banchetto dei vichinghi ci siamo, ma non per mangiare al posto loro, bensì per essere divorati.

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